VIA IL CATECHISMO! QUEL DON GIULIANO STRARIPANTE DI BORGOMANERO – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 30 aprile 2016
Nell’universo c’è la galassia. Nella galassia, la Terra. Sulla Terra l’Europa. In Europa, l’Italia. In Italia, il Piemonte. In Piemonte, Novara (provincia e diocesi). Lì dentro sta Borgomanero. A Borgomanero c’è il Collegio Don Bosco. Che ha un direttore: il suo nome è don Giuliano Palizzi, educatore appassionato e sacerdote (per non esagerare) straripante, tutto da leggere…
Due articoli fa ci siamo occupati di don Julian (Carron), che non pochi in Comunione e Liberazione considerano come il rottamatore del don Giussani vero (e verace), sostituito da un’immaginetta pia. Stavolta ci occupiamo di don Giuliano (Palizzi), un salesiano vero (e verace) che dirige il Collegio Don Bosco di Borgomanero, comprendente una scuola secondaria inferiore e due tipi di liceo: classico e delle scienze umane ad indirizzo economico-sociale (dall’anno prossimo ci sarà anche una scuola alberghiera). E’ un istituto aperto al mondo, inserito nella grande rete salesiana, partecipante a Erasmus +, con scambi culturali internazionali ad esempio con Spagna, Malta, Gran Bretagna. Insomma, niente male.
Don Giuliano Palizzi è certo un direttore appassionato e creativo, come emerge anche dai suoi regolari interventi scritti, dai “Lunedì pedagogici” (ultimo titolo: “Dal cuore di pietra al cuore di carne”) alla “Lettera del mese” (ultimo titolo: Aprile: buona primavera!). E come appare anche dal suo profilo twitter, dominato da una riflessione di Kant: “Se credi ai sogni, sei un uomo ricco; se credi al mondo, sei un uomo ricco di sogni” e caratterizzato da un misto di citazioni “francescane” (tipo: “La vera amicizia consiste nel poter rivelare all’altro la verità del cuore”), slogan un zicchinin populisti (“I ladri sono tutti stranieri, perché quelli italiani si sono fatti eleggere in Parlamento”), grani di saggezza (“Si no puedes abrir tu mente,.. por favor cierra tu boca” oppure “C’è chi sposta un sasso e ne parla come se avesse spostato una montagna! E poi c’è chi sposta una montagna IN SILENZIO”) e foto di natura idillica (un po’ new age).
Avrete capito che il don - settantatreenne - è anche allegro, perlomeno vivace: un salesiano nel solco del fondatore. Solco? Proprio come la testata del notiziario degli ex-allievi dell’Istituto, sul cui ultimo numero don Giuliano propone, come di consueto, una riflessione dal titolo “Dal ‘Siate perfetti’ al ‘Siate misericordiosi’ “. Tutta da leggere, per capire (ancora una volta… ma stavolta mai come prima) l’effetto che fa papa Francesco su una parte dei cattolici, presbiteri compresi.
Nella prima parte della riflessione don Giuliano mette a confronto Matteo e Luca a proposito delle parole di Gesù su giustizia e misericordia, rilevando che per il primo l’ideale da raggiungere è “la perfezione di Dio”, per il secondo “la sua misericordia”. Sintesi “semplicissima, a prova di ateo” di don Giuliano: “la perfezione di Dio secondo Gesù è proprio l’immagine di Dio svelata da lui nella sua anima più profonda, quella di un ‘Padre misericordioso’ “.
POVERO CATECHISMO, POVERI COMANDAMENTI, POVERI PAPI!
E qui viene il bello, perché don Giuliano passa alle sue esperienze di vita. E allora… povero Catechismo… poveri Papi, addirittura poveri Comandamenti!
I miei ricordi del catechismo non potrei proprio definirli improntati sulla misericordia. Si privilegiava (allora...!) la parola peccato, inferno... Si impostava tutto sulla paura, sul divieto, sull'osservanza anche nei minimi particolari, quando addirittura non si insisteva su un'immagine di Dio piuttosto preoccupato dei peccati che del peccatore e lo si scriveva anche sui muri “Dio ti vede” con un occhio tutt'altro che rassicurante!!! (Ndr: ma non è che quel “Dio ti vede” abbia contribuito nel 1948 a salvare l’Italia dal comunismo e dunque anche a garantire la libertà religiosa di don Giuliano?)
Erano altri tempi, vero. Ma mi pare che il Vangelo esistesse già allora e da qualche migliaio di anni, o no? Ma si preferiva il catechismo al Vangelo, quando addirittura non si metteva al centro il codice di diritto canonico. Povero Gesù, come se non si fosse mai incarnato per rivelarci il volto di Dio! (NdR: ci pare di capir che qui don Giuliano rottami allegramente la dottrina predicata dalla Chiesa per tanti secoli, magistero papale compreso, anche quello di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI…)
Si insisteva sui dieci comandamenti, preoccupati di ciò che non si doveva fare, come se Gesù non avesse mai detto “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Il problema era non uccidere, non commettere atti impuri, andare a messa la domenica, non mangiare carne al venerdì, ma amarci gli uni gli altri come lui ha amato noi era tutto un'altra cosa che non c'entrava niente con il Dio del catechismo. (Ndr: se abbiamo letto bene, il vulcanico don Giuliano rottama qui non solo i precetti della Chiesa, ma addirittura i comandamenti, compreso il “Non uccidere!.".. ma va là… una quisquiglia!!! E l’ “andare la Messa la domenica”? Pensate un po’ se le pecorelle di don Giuliano lo prendessero alla lettera… il povero don Giuliano la domenica si ritroverebbe solo in chiesa!).
Sarebbe bello che si facesse riferimento non al Gesù del catechismo, non al Gesù della iconografia, non ai Gesù costruiti dalla filosofia ellenistica o da culture spiritualistiche, ma al Gesù della Parola di Dio, al Gesù che ci hanno tramandato gli apostoli con la loro fatica di conoscerlo, di seguirlo e di raccontarci la sua pazienza misericordiosa, nonostante i loro tradimenti, e non con la prosopopea di un catechismo o di manuali di teologia che pretendono di liquidare il tutto con definizioni razionali e dogmi a gogò! (NdR: qui l’incontenibile don Giuliano rottama anche papi come Pio IX e Pio XII, oltre alla schiera dei teologi… e mandiamo in soffitta anche l’ormai inutile Congregazione della dottrina della fede, anche il Compendio della Dottrina sociale… e se non ci sono spazi sufficienti, al macero!)
(…) Nessuno è autorizzato a credersi migliore di Lui e arroccarsi dietro leggi da imporre agli altri con minacce varie: “Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Lc 11,45). Nessuno è autorizzato a distribuire lavaggi di testa ai peccatori. (…) (NdR: ma tra le opere di misericordia spirituale non c’è anche la ‘correzione fraterna’?Guardi, don Giuliano, che la utilizza -e come la utilizza, e quanto frequentemente !- anche papa Francesco!)
Che bello se i cristiani di domani fossero “esperti” di Gesù, lo conoscessero avendo masticato e ruminato la Parola condivisa insieme ad adulti saggi e illuminati, preoccupati di consegnare la fiamma della fede che splende nella loro vita e nella loro testimonianza! E a tutti quelli che, nostalgici della messa in latino, bofonchiano dicendo che oggi non si insegnano più le risposte del catechismo di Pio X, beh, sapete cosa rispondere, vero? Sì, proprio quello che state pensando! (NdR: “Adulti saggi e illuminati”…chi lo decide? Poi qui don Giuliano non sa trattenersi contro quei noiosi, quei ‘bofonchiatori’ di cattolici fedeli alla dottrina della Chiesa… ma don Giuliano, se ci riesce, sia un po’ misericordioso anche verso di loro!)
Letto? Assimilato? Don Giuliano Palizzi non è sicuramente l’unico ultrà della curva bergogliana… ma è un’anima bella (come del resto altri) e forse è il più simpatico nella sua effervescenza così manifesta! Non solo: don Giuliano riflette perfettamente la gran confusione in cui oggi, purtroppo, versa la Chiesa cattolica. Che sembra avviata a grandi passi, ahimè, verso la protestantizzazione e fatalmente dunque anche verso l’irrilevanza.