STAMPA ESTERA: FRANCISCO Y LA REVOLUCION – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 15 gennaio 2014
Martedì 14 gennaio presso la Stampa estera a via dell’Umiltà a Roma è stata presentata la biografia “Francesco, vita e rivoluzione” (edita da Lindau) della giornalista argentina Elisabetta Piqué, corrispondente de “La Nacion” di Buenos Aires. Al tavolo, oltre al moderatore spagnolo don Antonio Pelayo, il cardinale inglese Cormac Murphy-O’ Connor, il rabbino argentino Abraham Skorka, il gesuita argentino Humberto Miguel Yanez. Un messaggio di Enrico Letta. Riproduciamo qualche considerazione emersa nell’occasione.
Cardinale Murphy O’-Connor su papa Francesco 1: “Ringraziamo Dio di aver dato al mondo papa Francesco, un grande uomo. (…) Jorge Mario Bergoglio è stato molto influenzato dalla nonna, dalla famiglia, dalla chiesa locale, dalla fede popolare, dalla scuola e dai gesuiti. (…) E’ molto fermo nel guidare le persone e nel contempo ha una profonda dimensione spirituale. (…) Ha sempre detto che l’unica pastorale che concepisce è quella faccia a faccia”.
Cardinale Murphy-O’Connor su Benedetto XVI: “Penso che la storia saprà apprezzare quanto ha fatto Benedetto XVI come teologo e come pastore. Ho poi un buon ricordo della sua visita in Gran Bretagna”.
Cardinale Murphy-O’Connor su papa Francesco 2: “Cito il cardinale Walter Kasper, che ha detto che non bisogna sovraccaricare il nuovo Pontefice con aspettative esagerate, perché un nuovo Papa può rinnovare la Chiesa, ma non inventarne una nuova (…) Tra Francesco e Benedetto XVI ci sono differenze di stile, ma non di dottrina. (…) Per papa Francesco sono molto importanti la ricezione e l’attualizzazione del Concilio”.
Cardinale Murphy O’Connor su aspettative cardinali elettori: “Direi che la maggioranza di chi ha votato in Conclave il cardinale Bergoglio non si aspettava così tanta aria fresca. (…) Ascoltando attentamente nel pre-Conclave l’intervento del cardinal Bergoglio, il cuore degli elettori è stato mosso dallo Spirito”.
Enrico Letta, presidente del Consiglio italiano dei Ministri (messaggio): “Tanti sono affascinati dalle tante caratteristiche così attraenti di papa Francesco” (… ) In lui ci sono “tratti di forte cambiamento, un cambiamento così profondo che nulla nella Chiesa sarà più come prima”.
Rabbino Skorka, rettore del Seminario rabbinico latinoamericano di Buenos Aires: “Jorge Mario Bergoglio mi ha telefonato il giorno prima dell’intronizzazione, dicendomi: Guardi, mi hanno preso a Roma e non mi lasciano andare” (…) “Nell’ottobre del 2012 il Gran Cancelliere dell’Università cattolica di Buenos Aires fece un atto rivoluzionario, il primo nell’America latina: conferì a me, ebreo, rabbino, il dottorato honoris causa. E mi disse: Lei non può immaginare quanto ho sognato un momento come questo”
Padre gesuita Humberto Miguel Yanez, ordinato sacerdote da padre Bergoglio, docente alla Gregoriana: “Jorge Mario Bergoglio è una personalità molto difficile da etichettare: per alcuni è marxista, per altri ultraconservatore, ma non è né l’uno né l’altro… (…) E’ un uomo lungimirante, ha fatto molto attraverso il dialogo con tutti. (…) E’ un uomo molto riservato”.
Elisabetta Piqué, giornalista che ha conosciuto Jorge Mario Bergoglio nel 2001, quando è venuto a Roma per ricevere la porpora: “Volevo che ci fosse la parola ‘rivoluzione’ nel titolo (…) Si è visto fin dal primo momento, quando è apparso alla Loggia di San Pietro senza la mantellina rossa, senza le scarpe rosse, senza la Croce e si è inchinato al popolo, ne ha chiesto la benedizione… (…) Papa Francesco non parla, agisce. Predica con l’esempio. Ostacoli se ne trovano sempre, specie quando qualcuno vuole cambiare sul serio. In lui emergono due rivoluzioni: sia quella che si esprime nell’avvicinarsi ai non credenti sia quella che concerne il cambiamento all’interno della Chiesa”.