ABUSI NELLA LITURGIA: PASSATO IL LIMITE DEL SOPPORTABILE – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 7 aprile 2016
Presentato a Roma nel tardo pomeriggio, presente l’autore, il saggio-manuale di don Nicola Bux “Con i sacramenti non si scherza”. Gli interventi sobri e pungenti dei cardinali Sarah e Burke e dell’economista cattolico Ettore Gotti Tedeschi. Presentazione affollata, con un ‘parterre’ di rilievo anche rossoporpora
Tra i momenti significativi della presentazione romana - nel tardo pomeriggio di mercoledì 7 aprile - del saggio-manuale di don Nicola Bux “Con i sacramenti non si scherza” - ce n’è stato uno che forse più di tutti può rendere il sentimento diffuso nell’affollata sala dell’Hotel Columbus. E’ stato quando, rispondendo a una domanda del giornalista Paolo Rodari (di origine ciellina) di ‘Repubblica’ che postulava un nuovo sguardo - “in positivo” - sui “cosiddetti abusi liturgici”, il cardinale Robert Sarah ha risposto che “un abuso non è mai positivo” (applauso a scena aperta) e che “ciò che il Concilio ha voluto, cioè rimettere Dio al centro” è stato negato dagli abusi con cui “si è scartato Dio nella liturgia”. Come, per fare un esempio, in una chiesa di Milano, dove il cardinale ha visto “il tabernacolo confinato in un piccolo spazio tra due enormi pilastri, fuori dell’assemblea liturgica”.
L’appuntamento era di quelli “imperdibili”, sia per l’argomento – affrontato da un autore ben noto… basti pensare al precedente “Come andare a messa e non perdere la fede” – che per la presenza quali relatori dei cardinali Robert Sarah e Raymond L. Burke e dell’ex-presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. A introdurre la presentazione Jacopo Coghe (che è anche presidente della Manif pour tous Italia-Generazione Famiglia) e a porre una domanda conclusiva il già citato Paolo Rodari e Guillaume Ferluc (Paix Liturgique). Il libro è edito da Cantagalli, in collaborazione con la Fondazione baroni Paventi di san Bonaventura. Sono poco più di 200 pagine, ad uso e consumo “di ogni cattolico, praticante abituale o saltuario che sia. O anche, come capita sempre più spesso, semplicemente per una donna o un uomo in ricerca”, come scrive nella prefazione Vittorio Messori. Nel libro don Nicola Bux presenta metodicamente i sette sacramenti (e i sacramentali, cioè benedizioni, esorcismi, professioni, esequie) spiegandone l’origine, la sostanza, l’amministrazione e affrontandone i punti più delicati e spinosi.
Nel parterreanche i cardinali Saraiva Martins, Brandműller, Farina e De Paolis, il nunzio apostolico negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, lo studioso del Concilio e pure nunzio apostolico (a riposo) Agostino Marchetto. Messaggi di adesione sono giunti tra gli altri dai cardinali Cottier (teologo emerito della Casa pontificia, deceduto qualche giorno fa), Műller, Erdö e Piacenza, oltre che dai vescovi Dal Covolo e Laffitte e dal maestro delle Cerimonie pontificie Guido Marini. In sala consistente la presenza giovanile di sacerdoti e seminaristi in talare.
Qualche altra citazione dell’incontro, oltre a quella iniziale.
CARD SARAH: I SACRAMENTI SONO COME FARMACI SALVAVITA. NON SI PUO’ SCHERZARE CON LORO
Deformazioni postconciliari: In questi decenni del postConcilio assistiamo a deformazioni della liturgia al limite del sopportabile, in un crescendo che non trova fine. Eppure nei sacramenti è in gioco la lex credendi.
Sacramenti e farmaci: Come è possibile anche solo immaginarsi di prendersi gioco della presenza di Dio? Scherzare con i sacramenti? Si può scherzare con i farmaci che ti salvano e ti rimettono in salute?
Declassamenti ingiustificati: Nel libro si mette al centro il sacramento dei sacramenti, il Santissimo, oggi inspiegabilmente declassato con la scusa che il Tabernacolo non può stare sull’altare, così come si dice per la Croce. Invece essi forniscono l’orientamento ad Dominum, così necessario in un tempo in cui molti vorrebbero vivere come se Dio non esistesse.
Non pochi sacerdoti: I sacramenti subiscono deformazioni per decisione di non pochi sacerdoti che confondono i fedeli. Nei sacramenti ci sono i Misteri di Cristo. Certi preti hanno modi da conduttori tv nella celebrazione dei sacramenti.
Per capire i sacramenti: Per capire i sacramenti non bisogna aprire gli occhi, ma chiuderli. I sacramenti non si capiscono con gli occhi della carne, ma con quelli interiori, dello spirito.
Al Papa ho detto: Ho incontrato sabato scorso il Papa e gli ho detto che lui ha il potere di far cessare gli abusi, che hanno trasformato l’Eucarestia in spettacolo. E questo è il punto più grave.
Il dono più grande (rispondendo a una domanda di Guillaume Ferluc): Il dono più grande che ho ricevuto da Giovanni Paolo II è lo stupore davanti al Santissimo, uno stupore che non fa paura, ma suscita un amore più grande per il Signore.
CARD. BURKE: MONDANIZZAZIONE DELLA CHIESA E DECADENZA MORALE
Da seminarista: Ho vissuto negli Stati Uniti come seminarista la riforma della liturgia dopo il Concilio. Si è diffusa una mentalità mondana, secolare, che ha disprezzato la ricca tradizione della Chiesa in un modo sciocco.
Le conseguenze: Negli Stati Uniti abbiamo scoperto che la gente non va più in chiesa e più del 50% dei cattolici non crede che l’Eucaristia è il Corpo di Cristo. La mondanizzazione ha provocato una perdita della fede. Dall’approccio ‘nuovo’ alla liturgia si è originata anche una decadenza morale orribile.
Creatività: La tendenza postconciliare a rifiutare il diritto di Dio nella liturgia, l’ha resa anarchica in nome della creatività.
Testimonianza: La liturgia è testimonianza della Chiesa una e universale.
Carità e giustizia: Non solo la giustizia non è estranea alla carità, ma è da lei inseparabile. La giustizia è la prima via della carità.
ETTORE GOTTI TEDESCHI: LA CHIESA CONTRASTI LA DERIVA MORALE. NECESSARIO UN NUOVO EDITTO DI COSTANTINO
Benvenuto: A voi coraggiosi cattolici, che avete avuto l’ardire di venire qui.
Dottrina cattolica non insegnata: Il XXI secolo sarà il secolo che vedrà le conseguenze globali del degrado verificatosi grazie al non –insegnamento della dottrina cattolica (applauso)
Editto di Costantino: Nel XXI secolo la Chiesa dovrebbe riflettere sull’avvio di una strategia fondamentale, riproponendo un nuovo Editto di Costantino a un mondo globale che si sta omologando nelle culture peggiori.
Insopportabile: Da molto tempo si sta scherzando con i sacramenti in un modo che sta diventando insopportabile.
All’origine la miseria morale: Non c’è nessuna miseria che non discenda dalla miseria morale, conseguenza della perdita del senso della vita delle persone, come aveva ben capito Benedetto XVI il Grande (applauso)
Convertire i cuori: La Chiesa ha tre vie per cambiare i cuori degli uomini: il magistero, la preghiera e i sacramenti (l’Eucarestia innanzitutto).
Il Tabernacolo di Fatima: L’ultimo dell’anno sono andato a Fatima con mia moglie. Nel santuario hanno spostato il Tabernacolo. C’è un Cristo orribile, arrabbiato e non c’è il Tabernacolo.
L’idolatria peggiore: Oggi noi riteniamo che l’attaccamento al denaro sia l’idolatria peggiore. No, l’idolatria peggiore è a monte, è la cultura. E’ la cultura che corrompe l’uomo che usa male il denaro. Mammona è la cultura, che ha anche deformato la liturgia, influenzata com’è dal nichilismo contemporaneo. La liturgia è uno strumento di salvezza: se la cultura la trasforma, fa solo il male dell’uomo.
DON NICOLA BUX: IL POPOLO FEDELE SI ALLONTANA DALLA CHIESA, INESORABILMENTE
Don Giussani: Diceva don Giussani che bisogna al Signore che si compia la sua vittoria nel mondo. Bisogna vincere il male e la morte per mezzo di Gesù Cristo.
Cultura dominante: Attenzione a non accarezzare la cultura laica, affiancandone gli idoli del momento. La Chiesa è tentata di rincorrere il sociale, per non ‘restare indietro’. Ma lo strumento del sacramento è la salvezza che vince il male dell’uomo.
Crisi di fede: Oggi la Chiesa attraversa una crisi di fede. I preti parlano nella Messa per più della metà del tempo, uccidendo il rito. Non è solo la morte della liturgia, ma quella della fede.
Piani pastorali ridicoli: Chi siamo noi per escogitare piani pastorali per i sacerdoti? Da quarant’anni si fanno ( senza mai trarne un bilancio) e dopo quarant’anni il popolo italiano è diventato più ateo, più agnostico, il popolo fedele si allontana dalla Chiesa, inesorabilmente e la corruzione dilaga più di prima.