VITA, FAMIGLIA, SCUOLA CATTOLICA: RISPONDANO ALEMANNO E MARINO – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 2 giugno 2013
Un nutrito gruppo di associazioni cattoliche ha chiesto ai due candidati sindaco di Roma Gianni Alemanno e Ignazio Marino di spiegare quale sia il loro atteggiamento verso la vita (nascente, terminale, testamento biologico ), verso la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, verso le ‘unioni omosessuali’, verso la libertà di educazione (scuola cattolica); e quali siano le iniziative concrete prospettate per onorare tali impegni.
Tali questioni, notano le associazioni cattoliche firmatarie del manifesto, sono “di assoluta rilevanza” e chi si candida a essere sindaco di Roma “non può tacere” su di esse. Le risposte saranno “determinanti per orientare la scelta consapevole dei cattolici e richiamarli alla responsabilità di esprimere il proprio voto”. La richiesta è certo in linea con il pensiero del Vicariato di Roma, della Conferenza episcopale italiana (vedi il grande spazio dato da ‘Avvenire’ di domenica 2 giugno alla richiesta) e degli ambienti vaticani in materia di ballottaggio romano. E’ evidente che solo uno dei due candidati potrà rispondere positivamente alle tre domande fondamentali: Gianni Alemanno. Mentre Ignazio Marino sarà in grave imbarazzo, considerate le dichiarazioni fin qui fatte ad esempio in materia di famiglia: sarà difficile anche per un politico abile come lui cercare di conciliare diavolo e acqua santa.
Tra le associazioni firmatarie del manifesto ne troviamo alcune di grande spessore: il Forum delle Associazioni familiari, il Movimento per la vita, la Marcia per la vita (vedi la manifestazioni di Roma del 12 maggio), Retinopera, il Movimento cristiano lavoratori, l’Associazione genitori scuole cattoliche, Scienza e vita, l’Associazione medici cattolici, Alleanza Cattolica, il Rinnovamento nello Spirito, la Compagnia delle Opere, la Coldiretti. Ha firmato anche – ed è una firma di peso - l’economista Stefano Zamagni, noto esperto di dottrina sociale della Chiesa.
Non si possono non notare gli assenti, che – certo prevedendo le risposte – non hanno accettato di dare un assist ritenuto pericoloso ad Alemanno: tra quelli pesanti l’Azione cattolica, le Acli, la Comunità di Sant’Egidio, i Focolarini. Manca anche la Cisl. E’ probabile che diversi dei loro esponenti e dei loro membri si astengano o votino per Marino. A dispetto della dottrina sociale della Chiesa. Per, come accaduto per Pisapia a Milano, piangere dopo qualche tempo lacrime di coccodrillo. Non c'è neanche la firma dei neocatecumenali, che però tradizionalmente si schierano in larga maggioranza con il centro-destra.
Riportiamo per concludere l’ incipit molto significativo del manifesto, cui seguono le richieste di cui sopra:
“Tra pochi giorni i cittadini andranno alle urne per scegliere il sindaco di Roma. La nostra è una città unica, nel nostro Paese e nel mondo intero: per la sua storia millenaria, per il suo eccezionale tesoro artistico e culturale e per essere il centro della Cristianità, la sede della Cattedra di Pietro.
Per i cattolici di tutto il mondo Roma è prima di tutto la sede del Papato, un faro spirituale a cui rivolgersi e ha un significato e un ruolo che va oltre quello di capitale d’Italia. I cattolici che vi abitano, e che sono orgogliosi e grati di vivere in una città tanto straordinaria, sanno che le decisioni di chi governa Roma possono valorizzare o deprimere questa ricchezza così particolare.
Le elezioni del sindaco di Roma sono un momento decisivo: chiunque sarà scelto nella competizione democratica a governare la capitale, deve essere ben consapevole del peso della tradizione e della presenza del popolo cristiano”.
P.S. 1. Gianni Alemanno ha risposto subito domenica 2 giugno all'appello delle Associazioni cattoliche firmatarie del manifesto evidenziando che "educazione, vita e famiglia mi sembrano tre pilastri importanti da cui far ripartire Roma". Alemanno ha poi dichiarato: "Sono chiaramente contrario ad ogni forma di registro per il testamento biologico (...) La politica non deve lasciare solo chi vuole abortire o chi, malato, non ce la fa più e chiede di morire". A proposito di scuola cattolica "stiamo andando incontro a una deriva laicista e irrazionale".
P.S. 2. Ignazio Marino, come evidenziano i promotori del manifesto, ha risposto con "dichiarazioni generiche" a "domande specifiche e precise", un modo di fare che è " il contrario della trasparenza e della partecipazione". Marino ha dichiarato lunedì 3 giugno: "Ho frequentato personalità della statura di Carlo Maria Martini, con il quale ho scritto un libro" e ha puntualizzato di non necessitare di "patenti di cattolicesimo". Per i firmatari del manifesto Marino "non ha alcuna intenzione di confrontarsi sui temi fondamentali della vita, della famiglia e della libertà di educazione con le associazioni e i movimenti cattolici".