VIVA VIVA LA BARILLA: NUOVE INTIMIDAZIONI DELLA ‘LOBBY GAY’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 27 settembre 2013
Dopo il grave caso di Casale Monferrato, in cui la nota lobby ha interrotto un convegno sulla legge liberticida ‘anti-omofobia’, strilli e boicottaggi ‘politicamente corretti’ contro la pasta Barilla, il cui presidente Guido Barilla ha dichiarato che non farà mai spot con coppie gay. Scivola ancora la Kyenge, che già si era detta favorevole ai genitori 1 e 2.
Bisogna proprio ringraziare caldamente sia i promotori del Convegno di domenica sera a Casale Monferrato (Movimento per la Vita, Comunione e Liberazione, Alleanza Cattolica) che l’imprenditore Guido Barilla con le sue dichiarazioni alla rubrica radiofonica di Radio 24 ‘La zanzara’. Ringraziarli per il coraggio dimostrato in tempi in cui la rassegnazione davanti all’avanzata percepita come inarrestabile della dottrina del ‘gender ‘e la forza del ‘tengo famiglia’ sembrano prevalere in parte dell’opinione pubblica. Ringraziarli anche perché hanno mostrato un’altra volta (ricordate ad esempio gli attacchi al giurista Giancarlo Cerrelli per le dichiarazioni a ‘Uno Mattina’ o quelli al gruppo di ‘Rinnovamento nello Spirito’ di Bisceglie per aver messo in scena l’autobiografia di un giovane che aveva ritrovato la fede e insieme la sua eterosessualità?) quali rischi gravi per la libertà d’opinione comporti la cosidetta legge contro ‘l’omofobia’, approvata tra mille contrasti dalla Camera e ora in attesa di essere discussa dal Senato. Pensate che la legge ancora non è in vigore e già le intimidazioni si moltiplicano, così che sta veramente diventando un atto di coraggio dire pubblicamente che si è favore del matrimonio tra uomo e donna, teso se possibile alla procreazione dei figli. L’arroganza e la violenza verbale e fisica della lobby , appoggiata, ça va sans dire, naturalmente dalla galassia del ‘politicamente corretto’ (giornaloni, una larga maggioranza di radio e tv, siti internet a iosa, politici vari, ministri come la Kyenge e presidenti della Camera come la Boldrini) è tale che chi difende l’articolo 29 della Costituzione della Repubblica rischia di essere emarginato rapidamente e additato al pubblico ludibrio come essere immondo.
Veramente vogliamo arrivare a una situazione di tipo francese, in cui è stata imposta con prepotenza una rivoluzione antropologica a una società riluttante, volutamente disprezzata nella sua opinione pur essendo scesa in piazza più volte in misura mai raggiunta nella storia del Paese. ‘Avvenire’ e una parte del mondo cattolico, insieme a tanti ‘uomini di buona volontà’, cercano con un’informazione puntuale e una tenacia ricca di argomenti di impedire la deriva. Occorre ora che si sveglino gli appisolati, in primis quei politici che si dicono cattolici: sembra invece tengano di più alla loro poltrona e magari strumentalizzano il Papa facendogli dire cose non dette (della serie: l’accoglienza piena di misericordia alle persone gay diventa la modifica della dottrina della Chiesa sul tema).
In sintesi: che cosa era successo a Casale Monferrato domenica 22 settembre? Le tre associazioni cattoliche citate avevano promosso un Convegno dal titolo: Gender, omofobia, transfobia. Verso l’abolizione dell’uomo , con il patrocinio dell’Ufficio per la pastorale della salute della diocesi (rappresentata dal suo direttore, don Luigi Cabrino). Alcune decine di attivisti gay e lgbt, con rappresentanti anche del Pd e di Sel, hanno disturbato e interrotto il Convegno con fischi, buuu, insulti vari, cori di ‘Vergogna! Vergogna’; non solo, ma diverse attiviste sono salite sul palco con cartelli insultanti ‘circondano’ i relatori. Sul grave fatto i Giuristi per la Vita hanno scritto una lettera di dura denuncia al ministro degli Interni Angelino Alfano, richiamando anche un passo significativo dell’enciclica di Pio XI “Non abbiamo bisogno” del 29 giugno 1931 per la difesa della libertà di pensiero contro le ‘spedizioni punitive’ di gruppi fascisti estremisti ai danni di membri dell’Azione Cattolica.: “E’ con dolore indicibile che vedemmo una vera e reale persecuzione scatenarsi in questa Nostra Italia ed in questa Nostra medesima Roma contro quello che la Chiesa ed il suo Capo hanno di più prezioso e più caro in fatto di libertà e diritti”. E’ stata inoltrata anche un’interpellanza parlamentare urgente in materia, con primi firmatari i deputati pdl Alessandro Pagano ed Eugenia Roccella e il leghista Nicola Molteni (alcune decine i deputati di pdl e Lega che hanno sottoscritto).
Mercoledì 25 settembre l’imprenditore Guido Barilla, rispondendo alle ‘punture’ de La zanzara, ha dapprima criticato Laura Boldrini (che si era espressa contro la donna ai fornelli nella pubblicità), rilevando che se il presidente della Camera “si abbassa a parlare di pubblicità quando peraltro non ne ha le competenze è abbastanza patetico. (…) La Boldrini, dicendo quelle cose, danneggia se stessa, non l’azienda, perché la gente reale quando va a comprare bada alla qualità dei prodotti, al costo, a soddisfare i bisogni. Tutto il resto sono frottole”. Barilla ha poi risposto alla domanda sul perché l’azienda non fa spot con ‘famiglie’ gay: “Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo, mangeranno la nostra pasta; se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra”. Ancora: “Ma uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno. Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Tra l’altro la donna, per tornare all’argomento di prima, è fondamentale”.
Sono dichiarazioni oneste che, dati i tempi e la situazione economica anche degli imprenditori, possono essere ben definite coraggiose. Infatti la lobby si è subito scatenata contro Barilla. Anche il ministro Kyenge ha dichiarato a tal proposito: “Le parole di Barilla si commentano da sole” (forse sono quelle della Kyenge, recidiva in materia, che si commentano da sole). E la concorrenza, con la Buitoni, ha subito vantato le proprie ‘aperture’ (ci si è messa anche l’Ikea). Ma la pasta Barilla oggettivamente è buona. E da oggi, intenzionalmente, ne compreremo anche di più.