ROMA, PANTHEON: 200 SENTINELLE PER LA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 5 aprile 2014
Davanti al Pantheon la prima uscita ufficiale romana delle ‘Sentinelle in piedi’ per la difesa della libertà d’espressione messa in pericolo dalla proposta di legge Scalfarotto ‘contro l’omofobia’ e per la centralità della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna
Tra le cinque e le sei pomeridiane di sabato 5 aprile 2014 la piazza romana davanti al Pantheon presentava un’immagine insolita: quattordici file di una quindicina di persone che leggevano un libro a una certa distanza l’una dall’altra. Chiedevano stupiti i turisti e pure diversi viandanti indigeni: “Ma che è?” La risposta l’abbiamo data anche noi a diversi francesi: “Sono i Veilleurs debout, emanazione della Manif pour tous, che ora sono sorti anche in Italia, a causa dei tentativi della nota lobby di imporre l’ideologia del gender sia nelle scuole che reprimendo la libertà d’opinione attraverso leggi dello Stato proposte per lottare “contro l’omofobia”.
In duecento hanno dato testimonianza davanti al Pantheon. Un successo sì, un passo avanti , anche se oggettivamente modesto. Modesto, poiché - pur considerando che era un sabato pomeriggio di mite primavera, molto invitante per una passeggiata in Villa – da Roma ci si poteva attendere di più, se pensiamo ad esempio ai quattrocento (in gran parte giovani) che qualche sera fa hanno affollato l’Oratorio dei Filippini per la presentazione del manuale di Cantelmi e Schicchitano “Educare al femminile e al maschile”. Non c’è dubbio che di qui al 22 luglio (quando incomincerà la discussione sulla norma Scalfarotto nell’aula del Senato) i numeri dovranno crescere sensibilmente anche nella Capitale. Occorre un risveglio alla grande: il potenziale c’è, ma diventa ora indispensabile la concretizzazione di una strategia unitaria tra tutte quelle realtà (e sono tante) che già hanno compreso il valore della posta in palio, ma che al momento tendono a marciare un po’ ognuna per sé.
Tra i duecento il parroco della parrocchia romana di San Benedetto e il cofondatore del Partito democratico (Pd) Mario Adinolfi, che – contrariamente alle previsioni – non leggeva il suo bel “Voglio la mamma” (dedicato al valore della famiglia formata da mamma, papà e figli), ma un’opera dello storico inglese Eric Hobsbawn, un intellettuale di formazione marxista e di riflessioni stimolanti. Sulla scalinata della fontana una diecina di attivisti lgbt, che sono restati silenti anche perché così consigliati dalle autorità di polizia, memori delle gazzarre indecorose e offensive inscenate ad esempio a Bergamo e a Perugia dai militanti della nota lobby. Agli attivisti non è restato che farsi intervistare da qualche solerte simpatizzante e giornalista.
Alla fine della manifestazione Enrico Mantovano, portavoce della ‘Sentinelle’ di Roma ha ricordato ai convenuti il ‘Signore degli Anelli’ e la necessità di vivere ed agire nei propri tempi, “questi e non altri”. Da parte sua Pietro Invernizzi, portavoce nazionale, ha evidenziato – molto applaudito – il blocco della diffusione dei tre libretti Unar/Beck nelle scuole (vedi sotto) e ha ribadito che le ‘Sentinelle’ sono un movimento aconfessionale, apartitico, trasversale in difesa della libertà di espressione: “Non siamo un movimento antigay come si continua a leggere sui giornali”. Infatti le ‘Sentinelle’, come del resto la ‘Manif pour tous Italia’, sono contro la lobby affaristico-libertaria che pretende di rappresentare le istanze del mondo omosessuale, non contro il fatto di essere omosessuali (non per nulla in Francia sono scesi in piazza contro il mariage pour tous diversi omosessuali, come dimostra anche il fatto che lo è anche uno dei portavoce nazionali).
IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE BLOCCA LA DIFFUSIONE DEI FAMIGERATI LIBRETTI BECK/UNAR
Una buona notizia dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur). Venerdì 4 aprile Giovanna Boda, direttore generale del Dipartimento per l’Istruzione del Miur, ha comunicato ai rappresentanti del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (Fonags) che è stata bloccata la diffusione nella scuola dei tre famigerati opuscoli pro-gender redatti dall’Istituto Beck di Roma su mandato dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e da quest’ultimo trasmessi alle realtà scolastiche italiane. Non solo: l’UNAR ha inviato al Miur una lettera di scuse per non aver coinvolto quest’ultimo nella condivisione del progetto. Ricordiamo che il direttore dell’UNAR, Marco De Giorgi, si era visto affibbiare recentemente da Maria Cecilia Guerra (allora vice-ministro nel Governo Letta) una ‘nota di demerito’ per aver fatto uso illegittimo del logo del Dipartimento delle Pari Opportunità/presidenza del Consiglio nella trista vicenda. L’intervento del Governo Renzi era stato chiesto esplicitamente a fine marzo dal sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, che aveva dichiarato: “Posto che la lotta alla discriminazione di qualsiasi tipo è sacrosanta, non credo però possa essere confusa con iniziative che con essa hanno poco o nulla a che vedere e che, invece, mi pare siano un tentativo di indottrinare i nostri ragazzi rispetto all’ideologia del gender e alle ‘nuove forma di famiglia’.
Violenta.la reazione della nota lobby affaristico-libertaria che ha parlato di un “testacoda folle” del Governo Renzi e di una sua “sconsiderata retromarcia”, chiedendo un incontro “urgente e inderogabile” al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Duramente attaccati nel comunicato delle associazioni lgbt (che, lo ricordiamo, rappresentano solo una piccola parte delle persone omosessuali) Avvenire e il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che nella sua ultima prolusione del 24 marzo aveva con grande lucidità tra l’altro dichiarato: “Si vuol fare della scuola dei ‘campi di rieducazione’, di ‘indottrinamento’? I genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? I figli non sono materiale da esperimento in mano di nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti esperti”. Perciò – ecco l’appello pressante del cardinale, sentito, coraggioso e incisivo nei suoi contenuti – “i genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c’è autorità che tenga”.