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    LE ALBICOCCHE DI SAN SILVIANO, FONTANA E L'ARTIGLIERIA SPUNTATA

    LE ALBICOCCHE DI SAN SILVIANO, FONTANA E l’ARTIGLIERIA SPUNTATA – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 4 giugno 2018

     

    Qualche considerazione sugli attacchi forsennati al nuovo governo giallo-verde, non il migliore possibile, ma l’unico possibile in questo momento. Intimidazioni, insulti, disinformazione come ad esempio a proposito di dichiarazioni di Lorenzo Fontana e di Matteo Salvini. ‘Repubblica’ in prima linea, ma si distinguono anche ‘Avvenire’ e Tv 2000’.

    Non è questo il governo che legittimamente auspicavamo prima e dopo le elezioni politiche. Però, alla luce di quanto avvenuto nelle scorse settimane, questo era l’unico governo possibile per dare riscontro positivo alle istanze emerse dal voto del 4 marzo. Certo questo governo è frutto di un contratto pragmatico tra due forze, la Lega e il M5S, che sono divise su aspetti fondamentali della vita sociale e il cui elettorato ha visioni politiche non coincidenti: è dunque un governo che ha in sé una fragilità indubbia. Tuttavia si può ragionevolmente sperare che duri più de ‘l’espace d’un matin’. A questo punto nessuno dei contraenti ha interesse ad affossarlo. In esso la Lega (la forza più solida, anche dall’esperienza amministrativa ben collaudata) ha acquisito diversi incarichi di peso.  E l’alleanza è cementata sempre di più dall’inaudito fuoco d’artiglieria cui è sottoposta da giorni: allarmi, insulti, intimidazioni, volgarità, disinformazione a gogò che il novello fronte - nel quale mediaticamente giganteggia (per modo di dire) Repubblica, con l’apporto di propaggini varie come Avvenire e apertamente o subdolamente dei media berlusconiani molto indispettiti – scaglia contro il Male individuato a Palazzo Chigi. Del novello fronte fanno parte naturalmente Bruxelles, molti media internazionali e, ça va sans dire, il noto speculatore e filantropo libertario George Soros. Non è questa comunque la prima ‘macchina da guerra’ italiana (basti pensare a quanto successo negli ultimi 25 anni di storia) partita per suonare e tornata a brandelli. Un’altra constatazione, frequentando bar e mezzi pubblici: l’inaudita alleanza arcobaleno anti-governo appare anche controproducente, poiché induce non pochi italiani a chiedersi il perché di tanto accanimento. “Se si scatenano in tal modo, significa che temono il nuovo governo perché potrebbe disturbare le loro rendite di posizione acquisite nei decenni. (NdR: in realtà le espressioni usate sono più crude nella quotidianità romana). Se così è, questo governo ci è simpatico!”.

    Come detto, non passa giorno senza che l’intimidazione massmediatica non offra esempi clamorosi. Ieri, domenica 3 giugno 2018,  è intervenuto anche il già citato George Soros - invitato al Festival dell’economia di Trento - che se n’è uscito accusando Salvini di essere al soldo di Putin: seconda riga del titolo d’apertura di Repubblica: “Soros: governo legato a Mosca” (NdR: da notare la tecnica sottile di utilizzare “Mosca”, così da evocare i tempi dell’URSS….).

     

    UN'INTERVISTA DI LORENZO FONTANA, ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SALVINI... ED ECCO LA DISINFORMAZIONE DA CARTELLINO ROSSO

    Sabato 2 giugno invece era apparsa sul Corriere della Sera un’intervista al neo-ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana (vedi anche in questo stesso https://www.rossoporpora.org/">www.rossoporpora.org ‘A tutto campo con Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega', rubrica Italia, 26 aprile 2018). Nell’intervista al ‘Corrierone’ Fontana – dopo aver detto di non essere contro i gay (“Ho tanti amici omosessuali”, anche per aver vissuto tanti anni a Bruxelles) ma “contro un modello culturale relativista”- si chiedeva, rispondendo a una domanda sulle cosiddette ‘famiglie arcobaleno’: “Perché esistono le ‘famiglie arcobaleno’?” e aggiungeva che “per la legge non esistono in questo momento”. Apriti cielo! Disperazione, strilli, minacce da parte della ‘nota lobby’, ben acquartierata nei quartieri alti della politica e della comunicazione. Ieri, domenica, altra disinformazione. Abbiamo letto titoli in cui si affermava che Salvini aveva ‘bloccato’, ‘preso le distanze’ dalle considerazioni di Fontana.

    Meglio controllare, no? Abbiamo allora rivisto e riascoltato il video di Fanpage.it  con le domande poste a Salvini in occasione della tradizionale parata militare del 2 giugno e le risposte del leader della Lega, confrontato con un vero bagno di folla. Prima domanda: “Fontana è contro le famiglie omosessuali. Lei prende le distanze?” Risposta di Salvini: “Non è contro, io l’ho letta (NdR: si riferisce all’intervista). Difende il concetto di mamma e papà, senza togliere niente a nessuno. Un bambino ha bisogno di una mamma e un papà”. Seconda domanda: “Tornerete indietro sulle unioni civili? Risposta di Salvini: “No, non è una priorità”. Terza domanda: “E sull’aborto?” Risposta di Salvini: “Non sono leggi in discussione, ha le sue idee ed è libero di avere le sue idee, ci mancherebbe altro. Ma non è nel contratto di governo”. Quarta domanda: “Avete detto di essere il governo del cambiamento e poi siete contro l’aborto e le unioni omosessuali?” Risposta di Salvini: “Abbiam detto che cambieremo la legge sull’aborto? No”.

    Come riferisce la ‘gioiosa macchina da guerra’ dello scambio di opinioni? Su tutti ‘Repubblica’: titolo di apertura di prima pagina, seconda riga (nella prima si cita Salvini): “’No famiglie gay’, stop a Fontana”. All’interno, a pagina 6, titolo di apertura: “No alle famiglie gay”, Fontana attacca ma Salvini lo stoppa”.

    Insomma: come si sarà potuto rendere conto chi ha letto con attenzione la trascrizione del botta e risposta, trionfa la tecnica della disinformazione di impronta sovietica, consistente in questo caso nel mescolare abilmente, manipolandone il senso, le due risposte di Salvini. Il segretario della Lega, vice-presidente del Consiglio e ministro dell’Interno non ha ‘stoppato’ ( e dunque ‘sconfessato, bacchettato’) Fontana, ma ha – concordando del resto con lui in materia di “mamma e papà” – solo evidenziato che la materia citata (come del resto tutte le questioni etiche delicate) non è nel contratto di governo (un governo che, in caso diverso, non sarebbe certo nato).

     

    PERLE AVVENIRISTICHE, IN STRETTA COLLABORAZIONE CON TV 2000

    Ieri mattina, dopo aver assaporato le prime e già succose albicocche della terra di San Silviano a Terracina, abbiamo dato un’occhiata a Avvenire. Inutile dire che non c’è partita tra le albicocche di San Silviano, frutto di terra molto feconda, e la lettura di Avvenire, il quotidiano catto-fluido prodotto di questi tempi dal rancore ribollente in certe sacristie contigue ai salotti pariolini. Oltre alla ormai penosa e stucchevole ‘striscia’ di Falcemartello Staino (naturalmente vi appare un Gesù in funzione anti-Salvini), segnaliamo un paio di ‘perle’.

    La prima è  del direttor Tarquinio che, rispondendo a un lettore preoccupato del “ritorno al qualunquismo, aggravato dalla irresponsabilità”, nota – dopo i soliti veleni anti-Salvini – che il rischio paventato dal lettore c’è, ma non è inevitabile, perché è “già in atto una civile e cristiana resistenza” a “certe pericolose derive”. Civile, cristiana, resistenza: tre termini usurpati dal direttor partigiano, che parla di resistenza, come se l’Italia fosse sotto il tallone di un governo Hitler-Stalin; di civile, in spregio al fatto che il governo giallo-verde conta su una maggioranza parlamentare ed è riconducibile alla maggioranza assoluta dei votanti del 4 marzo; di cristiana ,  quasi che il governo negasse la libertas Ecclesiae e i principi non negoziabili.  Purtroppo, quando si è in preda di un delirio rancoroso, capita di esternare in modo scomposto; ma che sia il direttore – pur catto-fluido - del giornale dei vescovi a farlo, suscita amarezza e indignazione.

    Seconda perla: ‘Avvenire’ riproduce con evidenza in seconda pagina un’esternazione di Lucio Brunelli (direttore del tg della propaggine galantina “Tv 2000”), in cui il ciellino catto-fluido parla di “martirio della pazienza” per la “sopportazione” di cui avrebbe dato prova durante la crisi l’inquilino del Colle. Martirio della pazienza, già evocato dal cardinale Casaroli, segretario di Stato, in un suo celebre libro sulla Ostpolitik vaticana)? Ecco una nuova categoria buona per le canonizzazioni: fate il martire “santo subito”, pur se con l’aureola quadrata perché ancora in vita (vedi nel mosaico del catino absidale della Basilica romana di Santa Prassede papa Pasquale I con tale aureola, che segnala chi ancora vive e lotta in questo mondo).

     

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