DOTTRINA SOCIALE ED ECUMENISMO NEI TOP TEN DI ‘INSIDE THE VATICAN’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 29 gennaio 2015
Ogni gennaio il mensile cattolico statunitense ‘Inside the Vatican’ sceglie 10 persone (non necessariamente famose) evidenziatesi per il loro servizio all’uomo e alla comunità nell’anno precedente – Per il 2014 troviamo laici come Tugdual Derville (portavoce della ‘Manif pour tous’) e la svedese Maria Hildingsson, i cardinali Ortega y Alamino, Pell e il designato Arlindo Gomes Furtado (Capoverde), gli arcivescovi Krajewski e Viganò, il segretario generale della CCEE Duarte da Cuhna, un intellettuale ortodosso, una coppia protestante
Anche per il 2014 i ‘top ten’ del mensile cattolico statunitense ‘Inside the Vatican’ (fondato e diretto da Robert Moynihan, difende papa Francesco e ha un pubblico prevalentemente di lettori cattolici ‘conservatori’) sono stati scelti sotto il segno della dottrina sociale della Chiesa nella sua interezza e dell’ecumenismo. Sono laici (anche donne) e religiosi, provengono da quattro continenti, sono non solo cattolici, ma anche protestanti e ortodossi.
Chi sono? Ne diamo conto fondandoci sulla lista nell’ordine (che non significa ordine di merito, poiché sono tutti ben meritevoli) con cui è apparsa in copertina e nelle pagine interne del numero di gennaio 2015.
E’ il francese Tugdual Derville ad aprire la lista, forse non a caso: infatti è uno dei portavoce nazionali della ‘Manif pour tous’ che anche nel 2014 – come già nell’anno precedente – è riuscita in più occasioni a mobilitare ( a dispetto di un potere culturale, massmediatico e politico ostile) centinaia di migliaia di francesi, scesi in piazza per evidenziare i valori della famiglia e della vita contro quelle ideologie colonizzatrici e oscurantiste in materia denunciate con forza più volte da papa Francesco, anche recentemente. Di Derville -che è pure delegato generale dell’Associazione ‘Alliance Vita’ - appare una parte dell’intervista pubblicata integralmente in italiano, in due puntate, su www.rossoporpora.org in data 22 e 27 dicembre 2014.
Segue l’arcivescovo Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità: il prelato polacco è il braccio caritativo del Papa per quanto riguarda le necessità immediate di chi è emarginato. E’ un compito che svolge con dedizione e creatività. Eugène e Jacqueline Rivers sono due coniugi (lui pastore pentecostale, lei studiosa laureata a Harvard), che hanno messo al centro della loro vita la valorizzazione della famiglia, fondando tra l’altro il Seymour Institute for Black Church and Policy Studies. Hanno tenuto anche una relazione durante il recente convegno ‘Humanum’ in Vaticano.
Constantin Sigov è un intellettuale russo ortodosso. Vive e insegna filosofia e studi religiosi presso l’ Università nazionale ucraina di Kiev. Ha fondato nel 2007 (presente anche il cardinale Walter Kasper) il ‘Centro San Clemente’, strumento di dialogo cattolico-ortodosso e si impegna strenuamente per la pace in Ucraina. Il cardinale Jaime Ortega y Alamino non abbisogna di grandi presentazioni: è stato scelto per la sua opera di tessitore paziente (dottrina dei ‘piccoli passi’) di quella trama che a dicembre è sfociata nella svolta diplomatica tra Cuba e Stati Uniti.
La svedese Maria Hildingsson è dal 2009 segretaria generale della Federazione europea delle Associazioni familiari cattoliche (FAFCE). In tale veste ha molto operato per la difesa e il promovimento dei ‘valori non negoziabili’ a livello continentale, in particolare presso l’Europarlamento e il Consiglio d’Europa. Monsignor Duarte da Cunha è da più di sei anni segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee, un compito difficile in giorni tempestosi come i nostri e si è distinto anche in ambito ecumenico come animatore del Forum ortodosso-cattolico.
Tra pochi giorni riceverà la porpora il cardinale designato Arlindo Gomes Furtado, vescovo in una ‘periferia’ del mondo, nell’arcipelago di Capo Verde a 400 miglia dalla costa occidentale dell’Africa. Apprezzato per il suo stile pastorale, dedica molte energie anche ai contatti con le tante cittadine originarie dell’arcipelago sparse nella diaspora. Molto noto è il cardinale George Pell, che nel 2014 è stato chiamato a un compito improbo, ma urgente: rimettere ordine, rendendoli trasparenti e incisivi, nei conti della Santa Sede. Una ‘svolta’ storica che il porporato australiano ha affrontato con grande serietà e competenza, ben conscio di quanto dice in tale ambito la dottrina sociale della Chiesa. L’arcivescovo Carlo Maria Viganò è una figura che, da nunzio apostolico, si è già fatta e si fa molto apprezzare negli Stati Uniti. Anche da ‘Inside the Vatican’ e dal suo pubblico, tanto da essere inserito nella ‘top ten’.