SRI LANKA/SCRIPTA MANENT, DAL PAPA A POPOTUS (CON QUALCHE NOTA) – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 29 aprile 2019
Anche in un tempo come il nostro, in cui trionfa la superficialità verbale, le parole scritte o le dichiarazioni ufficiali non si cancellano né su carta né nei social. Vale anche per quanto si è letto e ascoltato a proposito dei gravi attentati anti-cristiani (e, secondo la nota equazione, anti-occidentali) avvenuti nello Sri Lanka nel giorno di Pasqua per mano di terroristi islamici.
Domenica 21 aprile, giorno di Pasqua per tutti i cristiani che seguono il calendario gregoriano, lo Sri Lanka è stato insanguinato da una serie di attentati a due chiese chiese cattoliche (santuario di Sant’Antonio e chiesa di San Sebastiano), alla chiesa di Sion (evangelica), ad alcuni alberghi di lusso. Al momento il bilancio parla di circa 250 morti e diverse centinaia di feriti. Gli autori? Un gruppo, noto nel Paese, di islamisti radicali.
Alcune reazioni ufficiali e pubbliche agli atti criminali perpetrati nel Paese asiatico sono meritevoli di essere ricordate, a volte per i loro contenuti secondo verità, altre per la loro sostanziale freddezza, altre ancora per le omissioni volute che le hanno caratterizzate e funzionali a una strategia ‘morbida’ verso l’Islam; e non manca chi si è evidenziato per il lessico perlomeno curioso utilizzato secondo i canoni del peggior ‘politicamente corretto’.
PAPA FRANCESCO
(21 aprile, auguri pasquali dopo il messaggio ‘Urbi et Orbi’, in cui i fatti luttuosi dello Sri Lanka non appaiono)
Cari fratelli e sorelle, ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento.
(22 aprile, dopo il Regina Coeli)
Cari fratelli e sorelle, vorrei esprimere nuovamente la mia vicinanza spirituale e paterna al popolo dello Sri Lanka. Sono molto vicino al mio caro fratello, il cardinale Malcolm Ranjith Patabendige Don, e a tutta la Chiesa arcidiocesana di Colombo. Prego per le numerosissime vittime e feriti, e chiedo a tutti di non esitare a offrire a questa cara nazione tutto l’aiuto necessario. Auspico, altrettanto, che tutti condannino questi atti terroristici, atti disumani, mai giustificabili. Preghiamo la Madonna… Ave Maria
(22 aprile, twitter)
Uniamoci anche oggi in preghiera con la comunità cristiana dello Sri Lanka colpita da una violenza cieca nel giorno di Pasqua. Affidiamo al Signore risorto le vittime, i feriti e la sofferenza di tutti.
NOEMI DI SEGNI, PRESIDENTE DELL’UNIONE DELLE COMUNITA’ EBRAICHE ITALIANE
(22 aprile, comunicato ufficiale)
Quanto accaduto in Sri Lanka ci lascia senza parole: un'ennesima strage mossa dall'odio e compiuta volutamente in uno dei giorni più sacri della religione cristiana. Oltre alla nostra doverosa solidarietà al Paese, alle vittime di questa brutale violenza e alla comunità dei cristiani, come ebrei italiani torniamo a ribadire l'importanza per un impegno diffuso nel contrasto ad ogni forma di terrorismo e di intolleranza religiosa.
Le cronache ci insegnano che questa violenza purtroppo non ha confine. Non si possono lasciare soli gli Stati davanti alla minaccia del terrore e per questo la comunità internazionale e i suoi organismi sono chiamati a dare una risposta chiara e decisa, a porre seriamente come priorità l'impegno ad estirpare i semi dell'odio, qualsiasi sia la loro natura.
In questi giorni il mondo ebraico è unito nel festeggiare Pesach, una festa di identità, gioia, emancipazione in cui celebriamo la libertà e il diritto a professare liberamente la propria religione. Una festa che ci ricorda che questa libertà non è scontata ma deve essere difesa di generazione in generazione.
Le nostre condoglianze a tutti coloro che in questi odiosi attacchi terroristici hanno perso i propri cari e le nostre preghiere di pronta guarigione ai feriti.
CARDINALE ROBERT SARAH, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI
(21 aprile, twitter)
Alors que nous célébrons la résurrection du fils de Dieu, les attentats terribles au Sri-Lanka montrent encore une fois combien les disciples du Christ sont partout dans le monde les victimes d’actes sauvages et insensés. Je condamne cette violence islamiste barbare. Prions. (“Condanno questa barbara violenza islamista”)
MONSIGNOR GIAMPAOLO CREPALDI, VESCOVO DI TRIESTE
(comunicato ufficiale) La Diocesi di Trieste esprime la sua fraterna vicinanza e l’assicurazione della propria preghiera ai cristiani dello Sri Lanka e condanna fermamente gli atti di terrorismo islamo-jihadista che hanno insanguinato il Paese asiatico, colpendo soprattutto i cristiani che, nel giorno di Pasqua, si trovavano raccolti nelle chiese a celebrare la risurrezione del Signore Gesù. Atti di morte mentre si celebrava la vita e l’amore divini. I kamikaze che si sono immolati in nome di Dio per uccidere altri uomini non hanno compiuto altro che atti di profanazione e di bestemmia. Definire «martiri» questi mostri che sono morti compiendo atti terroristici è stravolgere il concetto di martirio, che è testimonianza di chi si fa uccidere per non rinunciare a Dio e al Suo amore e non di chi uccide in nome di Dio. Quale segno di speranza ci resta la statua del Cristo Risorto, rimasta ritta all’interno di una delle chiese attaccate: essa si presenta macchiata con il sangue dei nuovi martiri cingalesi che, con il dono della loro vita, hanno offerto la più eloquente e convincente testimonianza di quanto la fede in Cristo promuova la vera umanità nella fraternità e nella pace.
PADRE ANTONIO SPADARO, DIRETTORE DE ‘LA CIVILTA’ CATTOLICA’
(22 aprile, twitter): Quello avvenuto in #SriLanka è un attacco allo Stato in un Paese che per 25 anni ha visto il conflitto tra singalesi e tamil. I cattolici sono sia tamil sia singalesi. La Chiesa è ponte naturale.
(22 aprile: twitter): Il cardinale Ranjith di Colombo, #SriLanka: “Le religioni coesistono piuttosto pacificamente. Non c’è persecuzione religiosa come alcuni media internazionali cercano alle volte di far passare. I pochi gruppi estremisti non sono accettati” (NdR: l’intervista al cardinale singalese, a cura di Andrea Galli, è apparsa su Avvenire l’11 gennaio 2015, più di quattro anni fa….)
(dopo una grande foto di Greta con la didascalia “Il mondo salvato dai ragazzini”, altro tweet il 23 aprile, prima che il Turiferario Prezzemolo si dedichi anima e corpo a una campagna a tappeto per un’evangelizzazione particolare: contro ‘populismi’, ‘nazionalismi’, ‘sovranismi’ in vista delle prossime elezioni europee): #Cristiani e #musulmani in #SriLanka sono minoranze accanto alle grandi comunità #buddhista singalese e #indù tamil. I cristiani non sono parte di una etnia unica. Sono sia singalesi sia tamil. Sono una comunità #ponte che in se stessa riconcilia la società nel nome di #Cristo
ANDREA MONDA, DIRETTORE DE 'L'OSSERVATORE ROMANO'
(‘L’Osservatore Romano’ del 24 aprile, editoriale “Rimanere umani” del direttore, il Turiferario Armonioso che si è fatto le ossa a ‘Bomba Carta’, l’associazione culturale fondata dal Turiferario Prezzemolo)
La follia generata dalla paura e che genera altra paura, avvenuta domenica nello Sri Lanka è un altro passo verso la contrapposizione e la guerra tra le religioni: solo un mese fa, il 15 marzo a Christchurch in Nuova Zelanda sono morte 50 persone presso la moschea di Al Noor e presso il centro islamico di Linwood, nel giorno e nel momento della preghiera del venerdì. Sono passi che conducono all’annientamento delle stesse religioni e di ciò che resta dell’umano. Cosa fare allora per interrompere questa spirale di violenza?
Il dialogo si tesse attraverso gesti concreti come quello del 4 febbraio di Abu Dhabi, la firma congiunta del Documento sulla fratellanza universale tra il Papa e il Grande Imam di Al–Azhar che invitando a riconoscersi tutti fratelli nella comune origine di Dio padre e creatore del mondo, ha ribadito con fermezza “che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue (NdR: vedi ad esempio il testo sacro dell’Islam, il Corano in non pochi suoi passi…). Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni”.
Un’altra lezione infine che ancora non è stata acquisita è sull’essenza del cristianesimo che non è una cultura e non si identifica con nessuna cultura né tantomeno con una etnia particolare. Il fanatismo fondamentalista e stragista (NdR: che è figlio di N.N.), fingendo di dimenticare la realtà dei fatti e l’esperienza concreta dei popoli, spesso identifica il cristianesimo con l’Occidente. Ma l’equazione cristianesimo/Occidente non regge perché il cuore del cristianesimo è il messaggio spirituale del Vangelo che è rivolto a tutti gli uomini, alla luce del quale la Chiesa entra in contatto con tutte le culture e di ogni cultura valorizza il buono, l’umano.
NOTA LE DIFFERENZE/1: BARACK OBAMA (NdR: i neretti sono nostri)
(15 marzo 2019, twitter ) Michelle and I send our condolences to the people of New Zealand. We grieve with you and the Muslim community. All of us must stand against hatred in all its forms. (Michelle e io inviamo le nostre condoglianze al popolo della Nuova Zelanda. Noi ci uniamo nel dolore a voi e alla comunità musulmana. )
(21 aprile 2019, twitter) The attacks on tourists and Easter worshippers in Sri Lanka are an attack on humanity. On a day devoted to love, redemption, and renewal, we pray for the victims and stand with the people of Sri Lanka. (Gli attacchi a turisti e fedeli della Pasqua in Sri Lanka sono attacchi all’umanità. In un giorno dedicato all’amore, alla redenzione, al rinnovamento, noi preghiamo per le vittime e siamo con il popolo dello Sri Lanka)
NOTA LE DIFFERENZE/2: HILLARY CLINTON (NdR: i neretti sono nostri)
(15 marzo 2019, twitter) My heart breaks for New Zealand & the global Muslim community. We must continue to fight the perpetuation and normalization of Islamophobia and racism in all its forms. White supremacist terrorists must be condemned by leaders everywhere. Their murderous hatred must be stopped (Il mio cuore è spezzato per la Nuova Zelanda & la comunità musulmana mondiale. Dobbiamo continuare a combattere il perpetuarsi e il normalizzarsi di Islamofobia e razzismo in tutte le forme. I terroristi suprematisti bianchi devono essere condannati dappertutto dai leader. Il loro odio assassino deve essere fermato)
(21 aprile 2019, twitter) On this holy weekend for many faiths, we must stand united against hatred and violence. I'm praying for everyone affected by today's horrific attacks on Easter worshippers and travelers in Sri Lanka. (In questo fine-settimana, santo per molte fedi, dobbiamo rimanere uniti contro odio e violenza. Sto pregando per chi è stato colpito dagli orribili attacchi di oggi contro fedeli della Pasqua e turisti in Sri Lanka).
NdR: Per l’attentato di Christchurch? Esplicita la solidarietà alla comunità musulmana. Nella Clinton anche esplicita la condanna del “terrorismo suprematista bianco”. Per gli attentati nello Sri Lanka? Le tante vittime cristiane sono nascoste dietro l’espressione Easterworshippers (a dipendenza dei dizionari: fedeli del culto di Pasqua, adoratori, veneratori), di certo non comune (altrimenti, ad esempio, ci troverebbe in quanto tale sul dizionario compatto Oxford italiano-inglese e inglese-italiano). L’uso di Easterworshippers ha sorpreso anche molti frequentatori indigeni dei twitter di Obama e Hillary Clinton: l’hanno considerato come indizio di una codardia, anche se velata, dei due ‘love is love’ d’Oltreoceano, tutti preoccupati – per ragioni di ‘politicamente corretto’ e, dunque, di arrendevolezza all’Islam - di non evidenziare l’appartenenza cristiana delle vittime e tantomeno degli attentatori. Però le vittime di Christchurch le hanno indicate come musulmane, non come – ad esempio – Meccaworshippers…
'POPOTUS' (“GIORNALE DI ATTUALITA’ PER BAMBINI”, INSERTO BISETTIMANALE DI AVVENIRE, DIRETTORE RESPONSABILE MARCO TARQUINIO)
(23 aprile) Titolo di apertura: Una strage contro la pace. (NdR. A questa stregua: la strage di Marzabotto? Una strage contro la pace. La strage di Piazza Fontana? Una strage contro la pace. La strage di Katyn? Una strage contro la pace...)
(Nel testo) Un gruppo di terroristi – con tutta probabilità il National thowheet jamaath, formazione che manipola la religione islamica per fomentare l’odio tra fedi e comunità – ha approfittato dell’occasione (la Pasqua) per insanguinare lo Sri Lanka, in sud-est asiatico. (NdR: notare quel “manipola”…. Manipolati invece sono i giovani lettori e a dir la verità la constatazione non sorprende per chi conosce le manipolazioni cui è sfacciatamente adusa la casa-madre: è indiscutibile che il testo del Corano contiene, oltre a messaggi e pratiche di pace, anche non pochi passi inneggianti alla guerra santa. E su questi ultimi si basano i non così isolati terroristi islamici, certo differentemente da altri milioni di islamici che vivono onestamente le loro giornate, privilegiando le pagine ‘virtuose’).