LIBRI/3: RUINI-QUAGLIARIELLO, UN’ALTRA LIBERTA’ - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 marzo 2020
Prima di esaurire venerdì prossimo le recensioni di libri letti durante la sosta forzata di Rossoporpora.org, diamo spazio a un testo ricco di spunti di riflessione antropologica. E’ “Un’altra libertà – Contro i nuovi profeti del paradiso in terra”, colloquio prolungato tra Camillo Ruini e Gaetano Quagliariello, pubblicato da Rubbettino. I tempi in cui viviamo, quelli del coronavirus, offrono l’occasione per ripensare all’uomo, alla sua vita, ai suoi rapporti con Dio e con la società… .
In questi giorni abbiamo pubblicato su www.rossoporpora.org la recensione dei primi sette libri che abbiamo avuto l’occasione di leggere durante la sosta forzata. Prima di concludere con un’altra serie abbiamo voluto evidenziare in modo particolare un testo che ci è giunto negli ultimi giorni al Cto e che appare un formidabile strumento di riflessione sulle questioni antropologiche più profonde. Da questo punto di vista i tempi incerti e inquietanti del coronavirus (da cui derivano tante e pesanti restrizioni della libertà individuale… ma qui il discorso da fare sarebbe assai ampio…) inducono molti a porsi quelle domande e a riesaminare il proprio atteggiamento su tal o tal altro argomento che tocca l’origine, il destino, il senso della vita umana.
Ecco allora per tutti un’antologia ragionata di citazioni tratte da “Un’altra libertà – Contro i nuovi profeti del paradiso in terra” (ed. Rubbettino): è come rileva in apertura Claudia Passa (che ha curato il tutto) la ricostruzione di un dialogo che dura da anni tra un “principe della Chiesa militante”, il cardinale Camillo Ruini, e un “professore e politico liberal-conservatore”, il senatore Gaetano Quagliariello. Tra il presidente emerito della Cei e l’anima della fondazione “Magna Carta” si dipana – osserva ancora Claudia Passa – “uno scambio umano e intellettuale” che va in parallelo con “l’aggravarsi della crisi della civiltà occidentale che il cristianesimo ha permeato di sé”. Il testo, di poco più di un centinaio di pagine, è tutto un’occasione di riflessione, che va molto al di là dell’estrapolazione che ve n’è offerta in questa sede. Insomma… merita di essere letto integralmente. Non deluderà.
CAMILLO RUINI: ATTACCO ALLA VITA, CRISI DELL’OCCIDENTE, EVANGELIUM VITAE – “C’è un nesso tra l’attacco alla vita e la crisi dell’Occidente e dell’umanesimo occidentale? Io credo di sì, e per rintracciare il tratto comune mi rifaccio all’enciclica Evangelium vitae di Giovanni Paolo II. (…) Quel testo miliare (…) individua le radici delle attuali minacce alla vita nella rivendicazione della libertà individuale: in qualcosa, dunque, che caratterizza soprattutto la cultura occidentale. L’enciclica è stata scritta venticinque anni fa ma nella sostanza sembra scritta oggi, con l’unica variante che oggi la situazione si è appesantita e i rischi allora denunciati si sono largamente realizzati”.
CAMILLO RUINI: LIBERTA’ INDIVIDUALE – “Non può esserci una libertà puramente individuale: siamo infatti esseri relazionali, incapaci di esistere e di giungere all’esercizio della libertà se non ricevendo dagli altri e rapportandoci a loro, come anche all’ambiente nel quale viviamo”.
CAMILLO RUINI: RELATIVISMO E DITTATURA DEL RELATIVISMO– “E’ un atteggiamento oggi molo diffuso, che esclude che una cosa sia in se stessa vera o falsa, giusta o ingiusta, buona o cattiva. Questo atteggiamento viene spesso teorizzato come l’unico giusto e valido, cadendo così in una contraddizione: proprio il relativismo sarebbe giusto in sé e non relativo ai nostri punti di vista. Si verifica allora quella che Benedetto XVI ha definito dittatura del relativismo. Su queste basi viene costruito il ben noto argomento: lasciamo ciascuno libero di abortire o di scegliere l’eutanasia ecc…, mentre al tempo stesso viene escluso il diritto di pensare che l’aborto e l’eutanasia siano un male in se stessi e di agire di conseguenza”.
GAETANO QUAGLIARIELLO: LA DERIVA DI UNA NUOVA RELIGIONE CIVILE ATTORNO AL CONCETTO DI AUTODETERMINAZIONE ASSOLUTA – “A questa deriva non è sfuggita una corrente del pensiero liberale che, all’ombra della pretesa di una libertà individuale assoluta, rischia di trasferire in ambito antropologico il perfettismo che il comunismo applicava alla società. Secondo questa impostazione, infatti, l’individuo deve essere libero di determinare la propria vita dalla culla alla bara; anzi, ancor prima della culla e anche dopo la bara. Lo Stato, dal canto suo, deve garantire tale pretesa, trasformando in diritto esigibile ogni intendimento individuale. (…) Se dal terreno della speculazione astratta si trasferisce questa dinamica su un terreno più immediatamente politico, è proprio qui che si colloca l’intuizione che fu di Augusto Del Noce di una progressiva trasformazione dei partiti comunisti in partiti radicali di massa”.
GAETANO QUAGLIARIELLO: SVILUPPO DELLA TECNO-SCIENZA- “Sul piano antropologico, l’impressione è che lo sviluppo della tecno-scienza non sia inteso come conoscenza e applicazione al servizio dell’uomo, ma come frontiera sempre più avanzata nella pretesa di rimuovere l’imperfezione, fino al punto di superare l’umano e giungere al post-umano”.
GAETANO QUAGLIARIELLO: LA SCORCIATOIA GIUDIZIARIA – “Sempre più si stanno modificando alla radice i fondamenti della nostra civiltà – l’origine, la genitorialità, la vita – senza neppure prendersi il disturbo di farlo a viso aperto e di chiamare le cose con il loro nome. Autentiche deformazioni del tessuto antropologico si consumano per vie oscure e oblique, spesso attraverso il grimaldello giudiziario, senza una diffusa consapevolezza e senza neanche assumersene la responsabilità. Si sta correndo il rischio che tali scelte sfuggano al verdetto del popolo e anche alla sua mera cognizione (…) Rischiamo di trovarci l’eutanasia attiva e l’utero in affitto nel nostro ordinamento senza neanche rendercene conto, senza sapere come e perché. (…) Ho l’impressione che i nuovi profeti del ‘paradiso in terra’, intravista nella ‘via giudiziaria alla creazione dell’uomo nuovo’ una formidabile scorciatoia per raggiungere i propri obiettivi senza neanche bisogno di sporcarsi le mani, abbiamo deciso di servirsene a ogni occasione possibile, favorendo questi percorsi obliqui con intenzionali ambiguità legislative”.
CAMILLO RUINI: TRUFFE LINGUISTICHE – “E’ fuor di dubbio, e i fatti lo dimostrano, che la legge sulle ‘disposizioni anticipate di trattamento’, approvata alla fine della XVII legislatura, nel 2017, all’eutanasia abbia aperto le porte, pur senza nominarla. E’ un modo di procedere che definirei un po’ ipocrita, simile a quello usato per legittimare essenzialmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso, senza chiamarlo matrimonio ma parlando di unioni civili che poi di fatto finiscono per avere tutta la sostanza di un matrimonio”.
CAMILLO RUINI : IDRATAZIONE E ALIMENTAZIONE, LA MORTE DI ELUANA ENGLARO PER FAME E PER SETE – “Quanto al tema dell’idratazione e dell’alimentazione, lasciar morire una persona di fame e di sete – o più esattamente, per chiamare le cose con il loro nome, farla morire di fame e di sete – è oggettivamente, al di là delle intenzioni di chi si prefigge questo obiettivo, l’uccisione di un essere umano. Un omicidio. Purtroppo inferto in maniera terribile: nessuno può affermare con certezza che Eluana non abbia sofferto. Se eutanasia significa morte ‘dolce’,‘buona’, la fine di Eluana e di altre persone uccise nello stesso modo è stata peggio dell’eutanasia. Eluana è morta di fame e di sete. Una morte terribile”.
CAMILLO RUINI: LEGGE EUTANASICA DEL 2017, TESTATE CATTOLICHE, INTELLETTUALI CATTOLICI – “Per me è particolarmente triste che testate e uomini di cultura cattolici abbiano allora negato il carattere eutanasico della legge, sebbene il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti avesse affermato con chiarezza che togliere la nutrizione e l’idratazione significa provocare la morte. Avevo osato sperare che quei cattolici non si allineassero all’ordinanza della Corte Costituzionale, e ora la residua speranza è che si compia ogni sforzo per arginare gli effetti che deriveranno dalla sentenza”.
CAMILLO RUINI: LEGGE SULLE UNIONI CIVILI – “Dico subito che il mio giudizio è decisamente negativo. Equiparare di fatto al matrimonio le unioni tra persone dello stesso sesso significa stravolgere parametri fondamentali, a livello biologico, psicologico, etico, che fino a pochi anni fa tutti i popoli e tutte le culture hanno rispettato. Si tratta di un problema gravissimo, in generale per l’umanità, e nel caso specifico per l’Italia”.
GAETANO QUAGLIARIELLO: UNIONI CIVILI E OBIETTIVI – “Io credo che al fondo della questione, e alla base delle scelte legislative compiute in particolare sulle cosiddette ‘unioni civili’, non vi sia la richiesta di una cristallizzazione giuridica di relazioni affettive, ma la volontà di attribuire un presunto diritto alla genitorialità, oltre e fondamentalmente contro il dato di natura, a costo di legittimare pratiche aberranti”.
CAMILLO RUINI: UNIONI CIVILI E ADOZIONE- “Molti pensano che la stepchild adoption significhi che un partner può adottare il figlio che l’altro partner ha avuto in precedenza, da una relazione eterosessuale. Ma non è così: quel figlio non può essere adottato perché ha già due genitori. La stepchild adoption riguarda i figli avuti con l’utero in affitto, se i due partner sono uomini, o con la fecondazione eterologa, se sono donne. Quindi figli ‘costruiti’ appositamente. A questi bambini viene negata la differenza, viene negata la complementarietà tra l’uomo e la donna che non è solo biologica, ma affettiva, complementare e psicologica”.
GAETANO QUAGLIARIELLO: TEORIA DEL GENDER – “Con l’affermazione della teoria del gender (…) e con la sua traduzione in cultura e pratica diffuse (in Italia siamo arrivati alla triptorelina, il farmaco che blocca la pubertà nei ragazzini, passato dalla mutua per la ‘disforia di genere’!), l’elemento naturale è negato fin dall’origine attraverso la teorizzazione di una ‘sessualità fluida’ che contraddice la stessa consistenza biologica della persona che si riflette nelle sue caratteristiche fondanti, non soltanto fisiche”.
CAMILLO RUINI: SU VITA, FAMIGLIA, LIBERTA’ EDUCATIVA LA CHIESA DEVE PARLARE: “ Quando (…) sono in gioco la vita, la famiglia, la libertà educativa, quando vengono toccati alla radice il senso e i valori della nostra esistenza, si attinge alla realtà profonda del nostro essere, ed è proprio questa la ragione per cui anche la Chiesa non può in alcun modo disinteressarsi di questi problemi”.
CAMILLO RUINI: INCOMPRENSIBILI I CATTOLICI PRO-ABORTO E EUTANASIA – “Sembrano appartenere a un altro pianeta i comportamenti di molti politici che si ritengono e si dichiarano cattolici, senza dubbio sinceramente, ma sono a favore delle leggi per l’aborto e per l’eutanasia. Altrettanto poco consapevoli e convinti appaiono tanti elettori cattolici praticanti ma quasi indifferenti, nelle loro scelte, a queste questioni. Ripeto: non è in discussione la libertà delle persone, ma la coerenza con i convincimenti proclamati. Si tratta di un problema grave (…)”.
CAMILLO RUINI: VALORI NON NEGOZIABILI: “Il significato della stessa formula ‘valori non negoziabili’ (…) si riferisce all’esigenza di distinguere le istanze etiche irrinunciabili dalle questioni su cui è legittima per i cattolici una pluralità di orientamenti”.
CAMILLO RUINI: SUI FLUSSI MIGRATORI. “Sul piano del governo del fenomeno, si tratta in concreto di coniugare tra loro le esigenze della solidarietà e dell’accoglienza con quelle del rispetto della legalità, dell’ordine pubblico, della sicurezza dei cittadini e della ferma repressione degli abusi, particolarmente riguardo alle organizzazioni criminali che prosperano sull’immigrazione clandestina, sullo spaccio della droga e sullo sfruttamento della prostituzione. Su un terreno più ideale va sviluppata una cultura dell’accoglienza che non ceda però all’indifferentismo circa i valori e non trascuri l’equilibrio e la ‘fisionomia culturale’ di un determinato territorio, che generalmente si connettono all’esperienza della propria nazione e al senso della patria. La salvaguardia dell’identità culturale, peraltro, è un bene non soltanto per i cattolici, ma per l’intera popolazione”.
CAMILLO RUINI: SI PUNTA A UN UOMO NUOVO – “La nuova questione antropologica, diversamente da quanto accaduto in un passato anche non lontano, tende non soltanto a interpretare l’uomo, ma soprattutto a trasformarlo e questo non limitatamente ai rapporti economici e sociali come avveniva nella prospettiva del marxismo, ma assai più direttamente, radicalmente, nella nostra stessa realtà biologica e psichica. Si fa strada insomma una concezione puramente naturalistica o materialistica dell’essere umano, che sopprime ogni vera differenza qualitativa tra noi e il resto della natura”.