RICCARDO PAGNI: CON SIENA NEL CUORE, PER IL CONSIGLIO REGIONALE – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 17 settembre 2020
Tra i candidati toscani per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre c’è anche – per Fratelli d’Italia - il senese Riccardo Pagni, avvocato, proprietario con la famiglia dell’Hotel Moderno, già capitano vittorioso del Bruco il 16 agosto 1996, quando con il fantino Cianchino e il cavallo Rose Rosa finì l’astinenza dal drappellone, durata 41 anni. Perché si candida Riccardo Pagni? Quali sono le sue priorità? Le risposte nell’intervista che segue.
Come è noto domenica 20 e lunedì 21 settembre gli elettori italiani sono chiamati a votare sulla riduzione da 945 a 600 dei parlamentari della Repubblica. Contemporaneamente gli elettori di una parte consistente d’Italia voteranno per il rinnovo delle loro giunte e consigli regionali. Sono sei: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Inoltre si rinnoveranno le amministrazioni di un migliaio di Comuni, tra cui capoluoghi come Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano, Andria, Arezzo, Matera, Crotone, Agrigento, Trani, Lecco,Mantova, Macerata, Fermo, Nuoro, Aosta, Enna. 36 i Comuni nel Lazio tra cui Terracina, Fondi, Ceccano, Albano, Genzano, Colleferro, Rocca di Papa, Zagarolo, Palombara Sabina, Civita Castellana.
Un paio di settimane fa, casualmente, siamo venuti a sapere che Riccardo Pagni era candidato per il Consiglio regionale toscano. Nella circoscrizione di Siena, per Fratelli d’Italia.
Chi è Riccardo Pagni? Nato nel 1954, è un avvocato senese, proprietario con la famiglia dell’Hotel Moderno (gestito dal fratello Pierluigi) appena fuori Porta Ovile, vulcanico capitano della Contrada del Bruco al momento della vittoria del 16 agosto 1996, che poneva fine a 41 anni di astinenza dal drappellone. L’abbiamo conosciuto grazie a un viaggio giornalistico di carattere turistico nel 1995 e, venendo da Berna ed essendo gli unici a parlare italiano, sedemmo al suo fianco durante il pranzo all’Hotel Moderno. Da lì nacque una forte amicizia che non si è mai appannata (vedi anche https://www.rossoporpora.org/rubriche/cultura/107-palio-di-siena-intervista-a-riccardo-pagni.html) e che ci ha subito spinto a prospettargli un’intervista per www.rossoporpora.org in vista dell’appuntamento elettorale. Eccola.
Caro Riccardo, quest’anno – per le note ragioni sanitario-securitarie - Siena è rimasta orfana dei due Palii consueti… Non è che tu, mitico capitano della grande vittoria brucaiola del 1996 dopo 41 anni di astinenza, hai voluto correre un Palio tutto tuo, da fantino vulcanico in groppa a un destriero frizzante di nome Fratelli d’Italia?
Ma no… questo è stato un anno molto difficile e particolare anche per noi senesi. E ci è molto mancata la celebrazione della nostra festa il 2 luglio e il 16 agosto per rendere omaggio alla Madonna di Provenzano e dell'Assunta.
Non è stato facile rinunciare al Palio, perché esso costituisce per noi l'apice del lavoro sociale ed affettivo che tutti i contradaioli svolgono all'interno della propria contrada; soprattutto costituisce l'occasione per portare avanti con fierezza il nostro patrimonio di tradizioni.
La mia scelta di cavalcare un destriero frizzante come Fratelli d'Italia nasce però da altri motivi, sempre legati alla nostra Città che, purtroppo, negli anni ha conosciuto il succedersi di una serie di cattivi amministratori, il che con il passare del tempo ha portato alle incresciose vicende – con al centro gli scandali relativi alla gestione di un’allora grande banca come il Monte dei Paschi - note a tutti. La mia Città mi ha dato tanto e ora provo a restituire almeno una parte di quanto ho ricevuto.
Quand’è che hai deciso di scendere in campo per le regionali? E’ stata una decisione improvvisa o ben meditata da tempo?
La mia decisione nasce proprio dalla ribellione a quanto accaduto a Siena con la vicenda del Monte dei Paschi, una vera tragedia per la Città. E ’ stato depauperato, eroso in misura insopportabile, il patrimonio cittadino più consistente e buttati al macero più di cinquecento anni della nostra storia. Ho deciso a giugno e Fratelli d’Italia ha accolto il mio desiderio di rendere un servizio alla Città. Scendo in campo per stimolare un cambio definitivo rispetto al passato nell’amministrazione del bene pubblico, perfezionando quanto accaduto il 24 giugno 2018: la storica vittoria al ballottaggio del candidato sindaco di centro-destra Luigi De Mossi con il 50,8% dei voti contro l’uscente di sinistra Bruno Valentini. In quell’occasione, per la prima volta dopo settant’anni, la sinistra a Siena fu sconfitta; prevalse la voglia di cambiare, lasciandosi alle spalle decenni di incapacità amministrativa e immobilismo delle giunte rosse.
Candidatura nuova, anche se – se ben ricordo quanto mi hai detto una volta – la politica ti ha sempre affascinato…
Insomma… sono nato il primo agosto del 1954 e già a poco più di tredici anni – siamo nel famoso ‘Sessantotto’ – ero attivo nella destra. A quel tempo si era o di qua o di là… Un attivismo che poi ho lasciato nel corso degli Anni Settanta, senza però mai abbandonare le mie idee e pur avendo avuto nel tempo tante altre proposte di inserimento in altri partiti o movimenti.
Da giugno 2018, come s’è ricordato, Siena è in mano al centro-destra, che del resto nell’arcigna e un tempo granitica Toscana rossa,ha intanto conquistato altri cinque capoluoghi di provincia. A Siena qualcosa è cambiato rispetto al passato …
Sì, certo. Ma credo che il cambiamento possa essere ancora più forte e significativo: la sinistra ha governato con il sistema clientelare per mantenere i voti nell’urna e tale sistema ha prodotto una presenza esagerata di personale nei vari enti. Si è spesso privilegiato il voto di scambio rispetto alle competenze e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Quali sono i punti del tuo programma che più ti stanno a cuore per l’avvenire di Siena?
L’obiettivo è cercare di creare una rinascita culturale e funzionale della Città, perché ritorni ad essere quella che era. Sanità, cultura, eccellenze del territorio, soprattutto turismo (che però non può prescindere dallo sviluppo degli ambiti precedenti): ecco le mie priorità. Non si vuole certo una città-museo, ma che sia all’altezza del progresso delle arti e delle scienze, così come lo è stata per secoli.
Da (anche) imprenditore del turismo, puoi dirci come il comparto ha vissuto i lunghi mesi del confinamento?
Come è accaduto in tutte le tutte le città d'arte, il lockdown e' stato per il turismo ed il commercio senese una vera iattura. Le misure restrittive erano necessarie, ma tanto faticose, gravose per il settore. Con conseguenze pesanti e un’incertezza importante anche per il futuro. Devo dire comunque che, con l’allentamento delle restrizioni, Siena ha visto il ritorno di un buon turismo italiano, almeno per agosto e, parzialmente, per luglio e settembre… come avveniva negli Anni Settanta.
E’ facilmente constatabile come Siena sia un po’ ai margini delle grandi infrastrutture viarie e ferroviarie. Hai qualche idea a tale proposito?
La verità è che Siena oggi si ritrova in un isolamento vero e proprio che non è più tollerabile per una città non solo turistica, ma anche provvista di poli commerciali e industriali di rilievo, oltre che di un polo farmaceutico tra i più importanti del Paese.
Occorre quindi assolutamente rafforzare la viabilità, concludendo ad esempio la realizzazione degli 11 km della strada Siena-Grosseto. Bisogna ineludibilmente sviluppare la rete ferroviaria con due linee dedicate appositamente all'alta velocità. collegate a Chiusi e ad Empoli. E’ necessaria poi una continua ed efficiente manutenzione della Cassia e delle strade provinciali, molto frequentate: ai cittadini è doveroso garantire una viabilità adeguata e priva di pericoli. Sarebbe opportuno anche poter finalmente realizzare un progetto definitivo per l’aeroporto di Siena-Ampugnano, così che la Città sia più appetibile internazionalmente. Siena insomma non può essere una città da mordi e fuggi, ma una destinazione privilegiata per soggiorni più lunghi… di arte ce n’è da godere!
Si parlava di arte… Siena ha un ricco patrimonio artistico di alto livello…
… un patrimonio di valore inestimabile, grazie al quale ogni anno si può organizzare una mostra di grande richiamo, corredata di tante iniziative culturali promosse anche tramite l’Università e l’Accademia Musicale Chigiana. Abbiamo poi palazzi, chiese, opere d’arte di ogni genere. Il Comune da parte sua sta facendo un ottimo lavoro culturale a Santa Maria della Scala. Però non abbiamo più a disposizione i soldi della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena. Dunque, per promuovere la cultura alla grande, abbiamo bisogno che la Regione Toscana attenui un po’ il suo fiorentincentrismo in materia e accresca fortemente l’ammontare dei suoi finanziamenti a Siena.
A Siena e dintorni si mangia bene, benissimo…
Il nostro territorio non si può proprio dimenticare e occorrerà impegnarsi a fondo, con continuità, per valorizzarne le risorse: è bello, pieno di opere d’arte importantissime e di eccellenze eno-gastronomiche conosciute in tutto il mondo… si pensi al Chianti, al Brunello, al Vino nobile di Montepulciano, ai dolciumi, alla lavorazione delle carni con in prima fila la Cinta Senese, carne di maiale sopraffina…
Siena ha una gloriosa tradizione, risalente al Medioevo, anche nell’ambito della sanità… la mantiene o si è un po’ scolorita?
Anche su questo punto è necessario che la Regione finanzi la nostra sanità in misura pari a Firenze e Pisa, perché senza i finanziamenti non si comprano i macchinari e non si acquisiscono le tecnologie, non si fa ricerca e non si fanno scambi di conoscenze con gli altri ospedali e gli altri atenei. Inoltre non si creano, ma si perdono come sta accadendo, le specializzazioni. Un tempo erano di livello elevatissimo e anche oggi, se adeguatamente sostenute, sono in grado di rappresentare delle eccellenze.
Tradizione gloriosa quella di Siena anche se pensiamo al legame che la città ha con la Madonna … ad esempio il Palio di luglio è quello della Madonna di Provenzano, il Palio di agosto è quello dell’Assunta…esiste ancora veramente nel popolo senese tale legame oppure si è allentato?
Il legame dei senesi resta fortissimo con queste tradizioni, perché, come ho detto prima, le nostre feste e i nostri palii sono anche feste religiose e non solo popolari. E nascono come omaggio della Città alla Madonna.
Il 17 agosto in un’intervista a Radio Siena Tv hai detto, a proposito di sicurezza in città, che “il modello Scampia a Siena non è tollerabile”. Ti riferivi alle ‘prodezze’ in centro di una baby gang (fenomeno purtroppo in inquietante espansione in tante città). Che cosa intendevi esattamente citando il ‘modello Scampia’?
Il richiamo al ‘modello Scampia’- considerato nella concretezza storica del suo manifestarsi - può apparire spropositato per una realtà come la nostra. Però non si può negare un fatto: una baby gang aveva iniziato a imperversare nelle zone centrali della città… minorenni strumentalizzati e utilizzati da adulti per compiere reati. L’allarme è stato ignorato a lungo e così è successo che i cittadini esasperati – tramite le Contrade – sono dovute intervenire per bloccare comportamenti inaccettabili. Posso parlarne con conoscenza di causa, poiché, essendo avvocato, mi sono occupato del caso di uno di questi minorenni caduti tra le mani di adulti con pochi scrupoli .I minorenni sono ingaggiati per qualche euro, perché i delinquenti sanno che per loro le pene sono riabilitative.
Quello delle Contrade, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, è stato un intervento difensivo e di correzione: alcune famiglie sono così venute a sapere del comportamento dei loro figli, che ora sono accompagnati con amore e con sapienza perché tornino sulla ‘retta via’.
Se devo essere sincero, credo che i messaggi mediatici che ci giungono da Gomorra e affini non siano così educativi per la crescita dei bambini e dei ragazzi. Non dimentichiamoci che già Carlo Collodi con il suo ‘Pinocchio’ aveva evidenziato come i minori siano attratti più da Lucignolo, il Gatto e la Volpe, Mangiafoco che non dal Grillo parlante. Lezione antica, ma sempre attuale.
Siena, come ha sempre fatto, grazie all’impegno congiunto di Contrade e Forze dell’Ordine vigilerà perché i propri giovani non cadano nelle grinfie di chi se ne vuole servire, strumentalizzandoli e presentando modelli inaccettabili di comportamento.
Te l’ho già fatta a proposito di turismo e te la ripeto, ma stavolta a proposito proprio di contrade… come hanno vissuto le contrade i lunghi mesi del confinamento?
Come tutti noi, con la privazione grande di quei rapporti affettivi e di amicizia forti a cui eravamo abituati nella quotidianità di una Città che, proprio in forza delle Contrade, è avvezza ad una vita sociale intensissima, diversa da quella di altri luoghi.
Piccola parentesi: riguardo alla Nobil Contrada del Bruco, ho letto che pochi giorni fa è stato riconfermato capitano, per il terzo mandato, Simone Manganelli, che era il tuo barbaresco ai tempi della grande vittoria del 1996…
Si, è un ragazzo (come si dice noi), in realtà un uomo molto intelligente, onesto e competente anche in materia di Palio, oltre che nella vita e nel lavoro. Spero proprio che la fortuna voglia baciarlo, così come baciò me in quella sera magica del 16 agosto 1996, con la vittoria in un Palio memorabile….
Che notte quella notte… con il fantino Cianchino e il cavallo Rose Rosa e lo sventolio di mille bandiere e il rullare di mille tamburi e il delirio di migliaia di senesi non solo brucaioli, da Piazza del Campo al Duomo e poi ancora a Piazza del Campo e in Contrada…Ma torniamo alle elezioni del 20 e 21 settembre: che cosa pensi della situazione politica in Toscana? Tu sei un candidato della coalizione di centro-destra, guidata da quella Susanna Ceccardi che per prima ruppe il monopolio rosso nella regione, espugnando nel 2016 il comune di Cascina… stavolta che pensieri ti vengono alla mente?
Incrociamo le dita, ma ce la potremmo anche fare per la prima volta dopo oltre settanta anni! I motivi li ho detti, ora sta alla sensibilità delle persone andare a votare.
Fin qui come è stata la tua esperienza in campagna elettorale? Ti ha già lasciato un’eredità importante di conoscenze?
Devo dire che l’esperienza è stata nuova ed entusiasmante, anche se abbastanza faticosa per persone inesperte come me. Mi ha portato un bagaglio accresciuto non solo di conoscenza di problemi, ma anche di conoscenza di tante persone, addette ai lavori o semplici elettori, persone a te vicine o che nemmeno sapevi esistessero e che oggi dicono di riporre in te la loro fiducia. Una tale fiducia non può essere tradita: e un eletto se ne deve sempre ricordare. Prioritariamente.
P.S. Dato il limitato peso numerico di Siena nel contesto della Regione Toscana sarebbe stato difficile conquistare un posto in Consiglio regionale anche se l'avesse spuntata la coalizione di centro-destra. Con il centro-sinistra vittorioso l'impresa diventava impossibile. Dunque Riccardo Pagni non è stato eletto. Tuttavia ha conseguito un risultato molto significativo, tanto più essendo politicamente un neofita. Nella città di Siena Pagni - componente della lista dei sei candidati di Fratelli d'Italia - è stato il più votato della coalizione di centro-destra, ottenendo 1680 preferenze, secondo in assoluto solo al piddino Simone Bezzini (1990). Non solo: ha messo la crocetta sul suo nome più del 38% (un vero exploit) degli elettori di Fratelli d'Italia, che in città è diventata primo partito del centro-destra, passando dai 1688 voti (6,44%) raccolti nelle Europee del 26 maggio 2019 ai 4358 (18,1%) delle regionali di domenica e lunedì. Complimenti!