DENATALITA’, FAMIGLIA, GENDER – ROMA PRIDE 2023: PATROCINI E SPONSOR … - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 6 giugno 2023
Alcuni interventi su denatalità, famiglia, gender: il cardinale Bagnasco, il filosofo Zhok, i vescovi Giusti e Satriano – Chi sponsorizza il Roma Pride di Roma 2023? Attenti a quanto è successo negli Stati Uniti, dove nelle scorse settimane Target e Bud Light hanno perso miliardi di dollari….
IL CARDINALE BAGNASCO: DENATALITA’ E INTERESSI GIGANTESCHI
“L’inverno demografico è sotto gli occhi di tutti, tranne di chi predica che siamo troppi e che la Terra si sta tragicamente esaurendo. Non credo a questa narrazione. Penso che siano in atto interessi giganteschi a favore di élite sempre più ristrette: interessi di profitto e di potere. Perché, ad esempio, non si fertilizzano i deserti? Perché non si semplifica la desalinizzazione del mare? Gli esperti dicono che è possibile. Per quanto riguarda la diminuzione demografica si invocano da decenni politiche familiari vere e incisive, che non diano da una parte e tolgano dall’altra. Ma ciò non basta: in certe parti del mondo, dove il livello di vita si è elevato, sono diminuiti i figli. Qui entrano motivazioni spirituali e culturali: i figli sono un bene, una grazia per tutti anche se necessariamente pongono dei limiti, ma sono limiti d’amore”. (da un’intervista apparsa su ‘La Verità’ del 20 aprile 2023, a cura di Davide Perego. Il cardinale Angelo Bagnasco è presidente emerito della CEI, del Consiglio delle Conferenze episcopali europee/CCEE e arcivescovo emerito di Genova).
IL FILOSOFO ANDREA ZHOK, ‘PROGRESSISMO LIBERALE’ E FAMIGLIA
“La famiglia è il nucleo comunitario naturale più resistente e difficile da scalzare, un nucleo dove fa difficoltà ad imporsi l’idea della competizione illimitata, della contrattualizzazione dei rapporti, dell’anonimato delle relazioni. L’ideale sociale del progressismo liberale è la liquefazione di ogni vincolo che non sia economico-contrattuale, ma una famiglia dove inizino a dominare i vincoli economico-contrattuali è una famiglia in via di disfacimento, destinata a non riuscire più a svolgere le funzioni che le sono proprie”. (da un’intervista apparsa su ‘La Verità’ del 4 giugno 2023, a cura di Francesco Borgonovo. Andrea Zhok insegna antropologia filosofica e filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano. Ha appena pubblicato “Oltre ‘destra’ e ‘sinistra’: la questione della natura umana”, editore Il Cerchio)
ROMA PRIDE DEL 10 GIUGNO 2023: DAL ‘DOCUMENTO POLITICO’ (‘QUEERESISTENZA’ …da notare l’uso di ǝ – con esiti grotteschi - al posto delle vocali che indicano femminile e maschile)
. La genitorialità è un processo dinamico attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura e di rispondere in modo adeguato ai bisogni dellə figliə. E questo processo, questa capacità prescindono dalla biologia, dall’identità di genere e/o dall’orientamento sessuale dei genitori.
. Ribadiamo perciò con forza che il benessere dellə bambinə non dipende dalla struttura della famiglia ma dalla qualità dei rapporti al suo interno, come assodato da oltre 40 anni di studi.
. Vogliamo una riforma del diritto di famiglia che preveda matrimonio egualitario, riconoscimento dellə figliə alla nascita da parte di entrambi i genitori e la trascrizione degli atti di nascita formati all’estero. Vogliamo il riconoscimento del certificato europeo di filiazione, perché la libertà di circolazione dellə nostrə figliə e delle nostre famiglie non può essere compressa da un governo illiberale e reazionario.
. Vogliamo gli stessi diritti che sono riservati alle coppie cis-etero in termini di accesso alle adozioni e alla procreazione medicalmente assistita, mettendo fine a un’assurda discriminazione.
. Vogliamo una legge che introduca e disciplini anche in Italia una gestazione per altri (GPA) etica e solidale, che si basi sul pieno rispetto di tutte le persone coinvolte, sulla scorta delle più avanzate esperienze internazionali e in un’ottica di piena e autentica autodeterminazione.
. Il movimento LGBTQIAK+ ritiene che i diritti delle donne in tema di autodeterminazione dei propri corpi (aborto, gestazione per altri, sex work) e desideri e per la totale parità in tema di diritti lavorativi e salariali siano alla base di qualunque altra rivendicazione identitaria e di orientamento.
... MANIFESTAZIONE CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE LAZIO? …
Come appare dal sito ufficiale, il Roma Pride 2023 gode di vari tipi di sostegno (ce ne occupiamo in dettaglio più oltre). Tra gli enti che offrono il loro patrocinio – e dunque sottoscrivono il programma antropologicamente sovversivo di cui abbiamo prima ricordato alcuni punti essenziali - troviamo il Comune di Roma (e chi si può stupire?) e la Regione Lazio. Ma come… la Regione Lazio non è stata conquistata dal centrodestra con un programma chiaro su vita e famiglia? E’ così che il presidente Francesco Rocca (che non è un politico, ma uno proveniente dalla cosiddetta ‘società civile’… ) e la sua giunta onorano il voto di tanti elettori, quelli che hanno permesso di vincere?
A tale penoso proposito ProVita&Famiglia ha fatto giustamente notare poche ore fa: “Mentre in Parlamento il centrodestra propone di rendere l'utero in affitto un reato universale, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca concede il patrocinio al Gay Pride che vuole legalizzare la ‘maternità surrogata’. Ci chiediamo se il centrodestra non sia in preda ad una schizofrenia. (…). Rocca e la sua amministrazione stanno così appoggiando tutte le pericolose istanze Lgbtqia+ sui quali Governo e centrodestra italiano si dichiarano contrari”. Perciò “il patrocinio va immediatamente ritirato, per rispetto a tutti quegli elettori che hanno votato per Rocca e la sua amministrazione di centrodestra”.
P.S. Apprendiamo che a stretto giro di posta (nella stessa serata del 5 giugno 2023) dopo la pubblica denuncia di ProVita&Famiglia, è stato posto riparo al penoso errore e il patrocinio è stato ritirato. Consapevolezza recuperata di averla fatta grossa? Imperioso intervento politico dall’alto? Nella nota della Regione con cui si comunica la revoca del patrocinio si legge tra l’altro che la decisione “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuto nel manifesto dell’evento intitolato Queeresistenza consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. (…) Il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l'imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall'ordinamento italiano. La firma istituzionale della Regione Lazio non può, nè potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. (…) Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio. (…) Si esprime rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato”. Beata, beatissima ingenuità! Ma che sorpresa… prima si dà il patrocinio a un evento inedito e dunque sconosciuto, sconosciutissimo come il Gay Pride di Roma e poi se ne scoprono contenuti e obiettivi…lagnandosi di essere stati, “In buona fede”, ingannati e “strumentalizzati”…
C’è di più. Mario Colamarino, presidente del noto Circolo intitolato a Mario Mieli e portavoce della manifestazione, ha annunciato che “per quanto riguarda il governatore Francesco Rocca, lo rassicuriamo che visto che la Regione Lazio è delle cittadine e dei cittadini, quindi anche nostra e non di un manipolo di talebani cattolici, non toglieremo il logo della Regione Lazio dal nostro sito. Il governatore può tranquillamente rivolgersi a Pro Vita, che viste le affinità sicuramente potrà consigliargli qualche hacker russo, ungherese o polacco per farlo rimuovere”. Niente rimozione del logo della Regione Lazio? E’ questo un grave atto di arroganza (oltre che ormai una fake news consapevole) quello annunciato, che conferma per l’ennesima volta quale concezione di democrazia abbia la nota lobby, che come noto è sempre pronta a strillare per la violazione di diritti molto presunti.
SPONSOR DEL ‘ROMA PRIDE’ …ATTENTI PERO’ A QUANTO SUCCESSO NEGLI STATI UNITI...
Leggendo quanto appare sul sito ufficiale della manifestazione arcobaleno romana si nota come in bella mostra appaiano dapprima gli sponsor: tra loro – e lo segnaliamo intenzionalmente a chi ci legge – troviamo: VitaSnella, le birre Heinecken e Peroni, la Red Bull. E poi: la TIM e la Walt Disney Italia.
En passant ci piace evidenziare quello che è capitato recentemente negli Stati Uniti a due grandi imprese economiche che hanno investito nel business arcobaleno.
La prima è la birra Bud Light, che a maggio ha perso più di un quarto delle sue vendite e almeno 16 miliardi di dollari.
La seconda è la popolare catena di negozi Target. Scrive su quest’ultimo caso l’insospettabile La Stampa del 30 maggio 2023, per la penna dell’inviato a New York Francesco Semprini: “Target ha iniziato il lancio di oltre duemila prodotti per la collezione annuale Pride, gli articoli includono tazze ‘gender fluid’, calendari ‘queer all year’, e – questo ha scatenato maggiormente la rabbia – libri per bambi dai 2 agli 8 anni intitolati ‘Bye Bye, Binary’, ‘Pride 1,2,3’ e ‘I’m not a girl”. (…) Gli attivisti conservatori e religiosi hanno iniziato ad attaccare il negozio con post sui social media e video promuovendo un boicottaggio di massa nei confronti della catena di magazzini. Con immediati riflessi a Wall Street: una settimana fa il titolo della società aveva un valore di 160,96 dollari per azione, ma a seguito della campagna ‘contro’ il valore è crollato e così il titolo ha chiuso venerdì a 138,93 per azione”. Secondo La Stampa Target ha già rimosso alcuni tra gli articoli e in genere spostato i prodotti arcobaleno nel retro dei negozi in specie nel Sud, dove clienti adirati avrebbero abbattuto cartelloni pubblicitari e dato in escandescenze.
Buono a sapersi, nevvero VitaSnella, Heinecken, Peroni, TIM, Walt Disney Italia (del resto la Disney madre negli Stati Uniti ha già perso a sua volta milioni di dollari per la sua propaganda arcobaleno)?
L’elenco non è però finito. Tra i sostenitori troviamo American Express e Payback. E tra i patrocinatori, oltre al Comune di Roma e alla Regione Lazio (speriamo in un soprassalto di dignità), appaiono varie ambasciate, il che non desta sorpresa se si pon mente di quali Paesi sono rappresentanti: Canada, Olanda, Norvegia, Svezia, Belgio, Irlanda, Stati Uniti, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Argentina, Australia, Slovenia e Spagna (attraverso l’Oficina cultural).
‘FLUIDITA’ DI GENERE’: UN ALTRO COMMENTO DI ANDREA ZHOK
“La cosiddetta ‘fluidità di genere’ è una grossolana sciocchezza sul piano antropologico e psicologico. Esiste, ed è sempre esistita, una percentuale della popolazione che ha un orientamento bisessuale, ma questo non c’entra nulla con la presunta ‘fluidità di genere’ che invece è una concezione puramente ideologica per cui la sessualità sarebbe un oggetto di libera scelta, di moda culturale, di opinione mutevole a piacimento. Ciò che rende la ‘fluidità di genere’ attraente per il progressismo liberale è la sua conformità ad una concezione dove ogni elemento solido, non negoziabile, nella natura umana è percepito come un ostacolo da superare e dove anche la sessualità viene immaginata come qualcosa da scegliere sugli scaffali del supermercato” (da un’intervista apparsa su ‘La Verità’ del 4 giugno 2023, a cura di Francesco Borgonovo. Andrea Zhok insegna antropologia filosofica e filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano. Ha appena pubblicato “Oltre ‘destra’ e ‘sinistra’: la questione della natura umana” (Il Cerchio)
GENDER: IL VESCOVO DI LIVORNO PARLA CHIARO
“Perché la presenza cristiana, oggi è fastidio per il mondo?’ (…) L’Apocalisse evoca la presenza e il potere dell’Anticristo, egli è il nemico di Cristo che tenta di soppiantarlo, ma che da Cristo sarà annientato nel suo ritorno trionfale (parusia) alla fine dei tempi. Oggi la sua opera si manifesta ad esempio come ha avuto modo di dire Papa Benedetto XVI, in una mentalità anticristiana. Vi sono noti esponenti di gruppi capitalistici che stanno cercando di formulare una sorta di credo anticristiano e se uno vi si oppone viene colpito dalla laica scomunica. Vengono socialmente scomunicati coloro che si oppongono al matrimonio omosessuale, all’aborto o alla produzione di persone in laboratorio (…) Colà dove si pote, si decide di far tacere chi vuole presentare un libro, per di più ministro della repubblica. Una cosa è dare la notizia o la parola e criticare, altro è non darla proprio o non far parlare, ciò è affermare: non esisti! Ti elimino... dalle pagine del giornale o dalla tribuna di un palco. Così pensa il mondo: Questi sono idealisti o fanatici...non hanno diritto di parola. Così pensano loro. Siamo ancora alla logica della proposta di legge Zan: c’è un pensiero unico e se contesti o affermi diversamente ti punisco. La Chiesa non ha taciuto davanti ai nazisti, ai fascisti, ai marxisti ti pare che taccia oggi davanti a questi radical chic foraggiati abbondantemente dall’alta borghesia americana" (23 maggio 2023, dall’omelia del vescovo di Livorno Simone Giusti per la festa della patrona santa Giulia – il vescovo precedentemente, con interviste e lettera a ‘La Verità’, ‘La Nazione’, ‘Il Telegrafo’ aveva espresso con nettezza il suo pensiero in materia, attaccando duramente anche l’ideologia che impegna oggi la sinistra italiana)
VEGLIE ECCLESIALI ARCOBALENO: L’ARCIVESCOVO DI BARI-BITONTO SE NE DISTANZIA
Come è noto, nel mese di maggio si sono tenute in almeno una ventina di diocesi italiane delle veglie pretese contro l’ “omotransfobia”, in realtà un machiavello per dare cittadinanza piena anche nella Chiesa alle pretese della nota lobby. Che molti vescovi italiani siano poco reattivi sul tema (alcuni perché convinti di essere nel giusto, tanti altri per evitare ‘grane’) lo sa anche papa Francesco, che negli incontri avvenuti durante le assemblee generali annuali della Cei ha più volte esortato con vigore i presuli a svegliarsi (già nel 2014, ma anche nell’ultima occasione di maggio 2023).
Confrontati con le proteste di gruppi cattolici (tra i quali ProVita&Famiglia) la maggior parte dei vescovi coinvolti ha fatto finta di niente.
Va perciò segnalato il comunicato apparso domenica mattina 14 maggio 2023 sul sito dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto – retta da monsignor Giuseppe Satriano - in relazione alla ‘veglia’ in programma nella parrocchia barese di San Sabino. Due i punti salienti del comunicato. Il primo: la veglia “non è organizzata” dall’arcidiocesi. Il secondo: “Se da una parte si auspica una sempre maggiore inclusività contro ogni forma di discriminazione tra le persone, dall’altra non ci si riconosce in un linguaggio mutuato dalle logiche di rivendicazione dei diritti civili, né nella teoria gender già definita da Papa Francesco “colonizzazione ideologica”. La comunità ecclesiale sempre valorizza e sostiene il desiderio della preghiera condivisa che, anche nei suoi linguaggi e in ogni occasione, deve alimentare la comunione e non prestarsi a interpretazioni divisive”.