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    ELEZIONI UE: VESCOVI, TARQUINIO, FIRMATARI PROVITA (CON P.S.)

    ELEZIONI UE: VESCOVI, TARQUINIO, FIRMATARI PROVITA (CON P.S.) – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 13 giugno 2024

    Alcune considerazioni sul recente voto per il Parlamento europeo in Italia e a livello complessivo. La Von der Leyen – emula del Gattopardo siculo - cerca di salvarsi la poltrona. Il sondaggio sui cattolici francesi. Quanto hanno influito gli appelli episcopali sul voto dei cattolici italiani? I casi di Tarquinio e Pizzul. Quanti eletti tra i firmatari del Manifesto valoriale di ProVita &Famiglia? Nel P.S.. violenza fisica alla Camera e violenza ideologica istituzionale nella metro di Roma

    Qualche spunto di riflessione a proposito dei risultati registrati nella tornata elettorale europea dello scorso fine settimana.

    Subito due domande. La prima: quanto si sono concretizzati nell’urna i ‘consigli’ che  La Civiltà Cattolica, la Cei, la Comece (vescovi dell’UE) hanno dispensato agli elettori dell’area cattolica sia in Italia che negli altri 26 Paesi interessati? (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/1193-voto-ue-civilta-cattolica-e-cei-con-qualche-nota-pro-vita-sui-tetti.html ). La seconda: tra i firmatari dell’impegnativo ‘Manifesto valoriale’ di Pro Vita & Famiglia qualcuno è stato eletto così da rappresentare a Bruxelles le chiare istanze ivi contenute?

    La presa d’atto dei risultati non può che suggerire una risposta sostanzialmente negativa ai desiderata gesuitico-episcopali. Quasi dappertutto progrediscono in misura diversa le destre di ogni tipo, con elettori in forte disaccordo con le politiche di Bruxelles su temi fondamentali: dal surreale radicalismo ambientale con le sue pesantissime conseguenze su casa e auto al prospettato folle allargamento della guerra in Ucraina, con l’invio di militari di Paesi Nato e la possibilità concreta di colpire il territorio russo con armi occidentali (non a caso l’esito è stato catastrofico per il bellicoso Macron e la sua ruota di scorta Scholz). Non solo: il voto di molti elettori europei ha voluto punire l’ossessione del Grande Fratello di Bruxelles per i ripetuti tentativi di imbavagliare il dissenso (spesso bollato come ‘disinformazione’) e, in tal ambito, in particolare quello motivato da ragioni etiche in materia di vita, famiglia, educazione.

    E’ vero che i risultati finali riguardanti la ripartizione dei seggi nel Parlamento europeo permetterebbero ancora in teoria la duplicazione della ‘maggioranza Ursula’ dell’ultimo quinquennio. Ma sarà difficile per i popolari (gruppo confermatosi maggioritario, ma con alcuni nuovi innesti profondamente conservatori) non tenere conto di quanto accaduto in primo luogo in due Paesi fondamentali come Francia e Germania, con l’umiliazione del Président e del Bundeskanzler: l’algida Gattoparda teutonica, Ursula von der Leyen – checché ne dica – dovrà prevedibilmente adeguarsi al nuovo clima politico voluto dall’elettorato, sempre che riesca a conservare la poltrona (se avesse un minimo di pudore, si metterebbe da parte). E’ ipotizzabile possa cadere il veto all’ingresso nella maggioranza di una grossa fetta del mondo conservatore guidato da Giorgia Meloni (nei popolari crescono in ogni caso le voci in tal senso), il che sposterebbe indubbiamente a destra – con tutte le ricadute sulle decisioni concrete - la nuova Commissione. Soprattutto è ragionevole pensare che in tal caso le politiche Ue dovranno essere modificate (e non solo ritoccate) in tema di ‘transizione ecologica’, ambiente in genere, immigrazione, spinta al totalitarismo etico che mira all’indebolimento della centralità della persona umana e all’esaltazione ‘libertaria’ di un individuo manipolabile ideologicamente a piacimento e secondo le esigenze del consumo.

    Non sembra però che dei risultati elettorali tengano conto le prime reazioni episcopali. Si legge ad esempio nel comunicato della Comece di lunedì 10 giugno 2024: I risultati preliminari mostrano che nel Parlamento europeo viene mantenuta una maggioranza filoeuropea. La maggioranza dei votanti ha espresso sostegno al progetto europeo e un forte desiderio di più Europa. La Comece – appiattita come non mai sulla Von der Leyen e la sua trista compagnia - si esprime come se i favorevoli a questa Unione europea fossero i soli europeisti e implicitamente considera i critici di quest’ultima anti-europei. Giochi di parole che a dire il vero si configurano come approssimazione semantica o truffa linguistica.

     

    IN ITALIA I PASTORI DA UNA PARTE, TANTE PECORELLE DALL’ALTRA. COME IN FRANCIA (VEDI INDAGINE COMMISSIONATA DA LA CROIX)

    In Italia si sa quel che è accaduto. Un successo inatteso nelle dimensioni per Fratelli d’Italia, e ancora più inatteso per il Pd e l’Alleanza Verdi Sinistra. Un buon risultato per Forza Italia-Noi moderati e una tenuta per la Lega. Pesante la sconfitta per il Movimento 5 Stelle (con un beffardo 9,99%). Ancora più bruciante quella del cosiddetto Terzo Polo, frutto dell’alleanza elettorale mortifera di Italia Viva con i radicali (un errore macroscopico per Renzi) e del suicidio elettorale di Calenda. A questo punto per il ‘Terzo Polo’ sarà dura riprendersi… possiamo suggerire (pazza idea) a Renzi di lasciare la leadership a Maria Elena Boschi perché quest’ultima (non le mancano le capacità) cerchi di inserirsi come terzo incomodo – prevedibilmente apprezzato dalla nostra società massmediatica -  tra Meloni e Schlein (può darsi però che l’ex-garrula ministra non nutra almeno per il momento una vocazione particolare per il martirio, pur glorioso…).  

    In Italia non pare che l’appello pre-elettorale della Cei abbia prodotto effetti speciali. Il Turiferario (ex-)direttore Marco Tarquinio è stato eletto sì nella Circoscrizione Centro, grazie in particolare al voto romano (massiccio) di Sant’Egidio e della corrente che faceva capo al defunto David Sassoli; e tuttavia ha dovuto faticare per superare la tosta Alessia Morani (ora inviperita) conquistando così con 42144 preferenze l’ultimo posto disponibile nella lista del Pd per Bruxelles dietro Zingaretti, Nardella, Ricci, Laureti. Sarà in ogni caso interessante seguirne con attenzione il voto quando in Aula si deciderà su temi etici, dei cosiddetti ‘diritti’ cari alla Schlein: si allineerà – pur con facilmente prevedibili e annunciati maldipancia - alla maggioranza socialista, voterà contro oppure segnalerà un suo dissenso tramite una tartufesca astensione?

    Intanto di Tarquinio, sopravvissuto anche alla feroce guerra interna scatenatagli contro da certa nomenklatura piddina, non possiamo tacere una bellicosa dichiarazione – rilasciata ad Avvenire immediatamente dopo avere avuto la certezza dell’elezione – contro le possibili intenzioni dell’algida Gattoparda teutonica: “Il Pd sarà la forza-perno del  gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, dato molto importante visto che ci sarà da impegnarsi contro lo spostamento a destra dell’asse politico della Ue teorizzato e pianificato dalla signora Von der Leyen”. Teorizzato e pianificato dalla Gattoparda? Può darsi di sì, ma in ogni caso voluto prima di tutto dagli elettori che lo hanno deciso democraticamente. Democraticamente, anche se alle orecchie di Tarquinio (come peraltro ha ampiamente dimostrato durante i lunghi anni alla direzione di Avvenire ) l’avverbio suona male.  

    Al Nord-ovest Fabio Pizzul, una delle figure eminenti dell’Azione cattolica milanese e italiana, non è stato eletto, essendo risultato solo settimo nella lista Pd, pur raccogliendo 42563 preferenze e pur battendo volti noti come quelli di Emanuele Fiano (comunità ebraica) e dell’europarlamentare di lungo corso Patrizia Toia (anche lei cattodem). Insomma… tanto fumo e poco arrosto! I voti dei cattolici hanno continuato a premiare maggiormente il centrodestra, nonostante il gran movimento episcopale e delle sue emanazioni mediatiche (Avvenire in prima fila) e associazionistiche più ligie ai desiderata della Circonvallazione Aurelia.

    Del resto segnaliamo che, secondo un sondaggio dell’istituto demoscopico Ifop per La Croix  (campione di 2800 elettori, domenica 9 giugno 2024) il 42% dei cattolici praticanti francesi ha votato per la destra di Marine Le Pen (32%) o Marion Maréchal Le Pen (10%). Privilegiando palesemente tra i temi prioritari quelli dell’identità nazionale, della sicurezza, dei rapporti con l’islam. Insomma: pastori da una parte, buona fetta del gregge dall’altra.

     

    CHI E’ STATO ELETTO TRA I FIRMATARI DEL MANIFESTO VALORIALE DI PROVITA&FAMIGLIA?

    Quanto detto per la Francia vale anche in una certa misura per l’Italia. Come è dimostrato (e qui rispondiamo alla seconda domanda iniziale) dal successo ottenuto da diversi firmatari del ‘Manifesto valoriale’ di ProVita&Famiglia, incentrato su tutela e promozione dei ‘principi non negoziabili’ e contro un certo radicalismo ambientalista, l’iperdigitalizzazione e l’ipersessualizzazione dei minori (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/1193-voto-ue-civilta-cattolica-e-cei-con-qualche-nota-pro-vita-sui-tetti.html ).

    Le priorità del ‘Manifesto’ non coincidevano certo con quelle espresse negli appelli della Cei, appiattiti sostanzialmente sull’agenda cattodem. Ma gli elettori hanno premiato di più ProVita&Famiglia che non la Circonvallazione Aurelia. Di fronte a Marco Tarquinio che ce l’ha fatta (pur se per il rotto della cuffia) e al bocciato Fabio Pizzul troviamo una ventina di firmatari di centrodestra del ‘Manifesto valoriale’ che sono stati eletti nelle liste di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia.

    Certo alcuni lo sono stati principalmente per il loro impegno sui temi del ‘Manifesto’; altri in primo luogo sono stati votati per motivi diversi, tra cui si possono poi ritrovare – pur se non preminenti nella loro azione politica – anche gli argomenti proposti da ProVita& Famiglia. Tutti hanno però firmato il Manifesto e conseguentemente sono chiamati a onorare il loro assenso con un comportamento coerente e cristallino durante la legislatura europea. Questo si aspettano da loro i tanti elettori che li hanno premiati con una preferenza eticamente pesante. La possibilità che, dato anche il loro numero tutt’altro che irrilevante, i firmatari eletti possano incidere sulle politiche del Parlamento europeo in materia di ‘principi non negoziabili’ oggi indubbiamente esiste e non va sprecata.

    Chi sono al momento i firmatari eletti o, in alcuni casi (per chi dipende dalle opzioni esercitate da altri compagni di lista e non ancora note), i possibili eletti?

    Italia Nord Occidentale

    Fratelli d’Italia: Carlo Fidanza/50802 preferenze, Mario Mantovani /39045, Pietro Fiocchi/19172, Mariateresa Vivaldini/18796, Paolo Inselvini/16846.

    Forza Italia-Noi Moderati: Massimiliano Salini/36660

    Lega: Roberto Vannacci/186886, Isabella Tovaglieri/39985

    Italia Nord Orientale

    Fratelli d’Italia: Elena Donazzan/63309 preferenze, Stefano Cavedagna/ 55351, Sergio Antonio Berlato/46098, Daniele Polato/ 31535. Forse Piergiacomo Sibiano/19375

    Lega: Roberto Vannacci/142704. Forse Paolo Borchia/23560, se Vannacci opta per l’elezione in un’altra circoscrizione.

    Italia Centrale

    Fratelli d’Italia: Nicola Procaccini/120891 preferenze, Marco Squarta/ 54292, Antonella Sberna/ 48079, Francesco Torselli/ 42897

    Lega: Roberto Vannacci/115083, Forse Susanna Ceccardi/33605 se Vannacci opta per l’elezione in un’altra circoscrizione.  

    Italia Meridionale

    Fratelli d’Italia: Denis Domenico Nesci/72675 preferenze, Michele Picaro/55080

    Lega: Roberto Vannacci/73000

     

    P.S: VIOLENZA FISICA ALLA CAMERA, VIOLENZA IDEOLOGICA ISTITUZIONALE NELLA METRO DI ROMA

     

    Degrado culturale e totalitarismo ideologico a braccetto mercoledì 12 giugno 2024 a Roma. Violenza fisica alla Camera dei deputati: pugni e calci sferrati da alcuni deputati di centrodestra contro il collega pentastellato Leonardo Donno (uscito dall’Aula in carrozzina e portato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito) durante la discussione sul progetto legislativo di autonomia differenziata. Una reazione inaccettabile pur nel clima esasperato creato da certa opposizione politica e mediatica al provvedimento. Le immagini chiariranno le responsabilità individuali con conseguente sanzione di un comportamento inammissibile.

    Violenza fisica alla Camera e violenza ideologica istituzionale nella metropolitana di Roma, dove è stato inaugurato un treno ‘arcobaleno’ in vista del Gay Pride del 15 giugno. Su quest’altro episodio di totalitarismo da parte del Comune di Roma (fresco vincitore del campionato planetario dell’efficienza nello spoglio elettorale) facciamo nostre le considerazioni di Toni Brandi, presidente di ProVita&Famiglia:

    “E’ vergognoso che l’amministrazione Gualtieri usi un bene comune come la metropolitana per costringere ogni giorno e con prepotenza tutti i romani a subire la martellante propaganda ideologica LGBTQIA+ su utero in affitto, adozioni gay, lezioni scolastiche sul genere fluido e transizione sessuale dei minori. Chiediamo a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, di smantellare immediatamente questa iniziativa ideologica degna di un regime totalitario. Ogni giorno i romani sperimentano l’inadeguatezza e i percepiti disservizi della metropolitana di Roma tra sporcizia, ritardi, sovraffollamento, sospensioni del servizio, scarsità di tremi, scale mobili e ascensori fuori servizio, lavori interminabili, borseggiatori e scarsa accessibilità per le persone con disabilità: che il sindaco Gualtieri pensi di nascondere un tale disastro con questa operazione arcobaleno per ingraziarsi la potente lobby LGBTQIA+ è un sopruso e un insulto a milioni di cittadini. Mentre chiediamo a Gualtieri di informare i cittadini romani su quanto sia costata questa operazione alle loro tasche, abbiamo già chiesto ad alcuni consiglieri comunali di accedere agli atti amministrativi per fare chiarezza su questo punto”.

     

     

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