COLLOQUIO CON I GESUITI: FRANCESCO E LA LUSSURIA (CON P.S. SU ASSISI) – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 29 settembre 2019
Nel recente viaggio apostolico in Africa, papa Bergoglio come di consueto ha colloquiato (in Mozambico e in Madagascar) con i confratelli gesuiti. E come di consueto la conversazione ’privata’ è stata poi pubblicata a cura di padre Spadaro su ‘La Civiltà Cattolica’. Nell’occasione Francesco ne ha dette tante... Nel P.S. un curioso comunicato del Sacro Convento di Assisi.
Oggi è la festa dei santi Michele (l’avversario di Satana), Gabriele (l’annunciatore) e Raffaele (il soccorritore). Speriamo che i tre arcangeli non si dimentichino della Chiesa cattolica. Stasera incomincia anche il nuovo anno ebraico, il 5780.mo. E’ Rosh Hashanà (Capodanno) e dunque Shanà Tovà (Buon Anno) a tutti i nostri amici ebrei!
Nel tardo pomeriggio di giovedì 26 settembre è stato presentato a Trastevere presso la Comunità di Sant’Egidio il volume – edito dalla Urbaniana University Press e curato da Agostino Giovagnoli e Elisa Giunipero - “L’accordo tra Santa Sede e Cina-I cattolici cinesi tra passato e futuro”. A illustrare l’antologia di contributi sul tema, certo interessante e utili, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, Andrea Riccardi, padre Federico Lombardi e anche Romano Prodi, tutti introdotti da Marco Impagliazzo.
Folto il pubblico intervenuto… “Ecco un turiferario!”…la squillante voce santegidina vicino a noi così identifica padre Antonio Spadaro, reduce dalla pubblicazione dei colloqui “privati” di papa Francesco il 5 settembre con i gesuiti in Mozambico e l’8 settembre con quelli in Madagascar. Risatine… ed ecco la domanda: “Padre Spadaro, ma corrisponde al vero quel che ho sentito, cioè che ormai, elencando i Comandamenti, si passerà dal quinto al settimo direttamente?”…La replica del Turiferario Prezzemolo: “Leggi tutto… devi leggere la versione integrale degli incontri, che è apparsa già oggi online, nel sito de La Civiltà Cattolica…”. Abbiamo seguito, come giusto, il consiglio di padre Spadaro e…
CLERICALISMO E FISSAZIONI, ORGOGLIO E LUSSURIA
Chiede a papa Francesco uno dei partecipanti all’incontro in Mozambico, padre Joaquim Biriate: “Come si fa a evitare di cadere nel clericalismo nel corso della formazione al ministero sacerdotale?”. Non c’era dubbio che, al sentire la parola ’clericalismo’, Jorge Mario Bergoglio avrebbe dato ampia soddisfazione all’interpellante. Infatti è stato così anche stavolta. E nella risposta troviamo tra l’altro queste asserzioni: “Una delle dimensioni del clericalismo è la fissazione morale esclusiva sul sesto comandamento. Una volta un gesuita, un grande gesuita, mi disse di stare attento nel dare l’assoluzione, perché i peccati più gravi sono quelli che hanno una maggiore ‘angelicità’: orgoglio, arroganza, dominio…E i meno gravi sono quelli che hanno minore angelicità, quali la gola e la lussuria. Ci si concentra sul sesso e poi non si dà peso all’ingiustizia sociale, alla calunnia, ai pettegolezzi, alle menzogne. La Chiesa oggi ha bisogno di una profonda conversione su questo punto. D’altra parte i grandi pastori danno alla gente molta libertà. Il buon pastore sa condurre il suo gregge senza asservirlo a regole che lo mortificano. Il clericalismo invece porta all’ipocrisia. Anche nella vita religiosa”.
Analizziamo tale passo.
. Papa Francesco lega clericalismo e “fissazione morale esclusiva sul sesto comandamento”. “Fissazione morale esclusiva”? Da quanto detto da Jorge Mario Bergoglio in più di sei anni di pontificato, può nascere l’impressione che egli consideri “fissazione morale esclusiva” qualsiasi valutazione che richiami all’esistenza del sesto comandamento.
."Una volta un grande gesuita…". C’è chi pensa possa essere stato il cardinale Martini. Noi saremmo più cauti, poiché i rapporti personali tra i due erano tutt’altro che cordiali. E Milano non stimava Buenos Aires più di quel tanto…
.“I peccati più gravi… orgoglio, arroganza, dominio. I meno gravi … gola e lussuria”. Qui, caro padre Spadaro, c’è poco da interpretare: secondo papa Francesco i “meno gravi” (superlativo relativo) tra i peccati sono gola e lussuria. Tra i “più gravi” e i “meno gravi” c’è sicuramente una vasta ‘zona grigia’, in cui stanno tutti gli altri. Che cosa capisce il cattolico ‘medio’ da tale gerarchia papale? Che, in fin dei conti, la lussuria è un peccato veniale… è un viaggiare a 65 km all’ora laddove il limite è 60 e non un passare col rosso in un incrocio affollato. Così che il ‘comandamento’ si diluisce piuttosto in un ‘consiglio’ come quelli per gli acquisti. Insomma… roba al massimo da Purgatorio e non certo da Inferno. Si potrebbe osservare che anche Dante Alighieri non infierisce certo sui lussuriosi (che ‘sommettono la ragione al talento”), provando indubbia e partecipata pietas per Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno. Ma il Sommo Poeta non era un Papa, poi certamente pensava ai suoi casi personali: in ogni caso il cattolico Alighieri colloca pur sempre i lussuriosi nell’Inferno. Ancora: ne L’Osservatore Romano del 13 giugno 2010 Lucetta Scaraffia ha osservato che la lussuria “oggi è diventata legittima ricerca del piacere al di là di legami affettivi e men che meno famigliari: intorno gravitano l'industria cinematografica, molti programmi televisivi, i rotocalchi, il mondo del porno, per non parlare del turismo sessuale e dell'industria farmaceutica per i contraccettivi. Un bel business, senz'altro, che è difficile toccare, tanto che oggi la ricerca del piacere sembra addirittura essere stata inserita fra i Diritti umani, almeno per quanto riguarda l'Organizzazione mondiale della sanità". Ovvero: registriamo che l’indubbia ‘derubricazione’ del peccato di lussuria corrisponde in pieno al sentire onusiano. E da questo punto di vista non crediamo che ciò costituisca un problema per Santa Marta.
. “Ci si concentra… e poi non si dà peso all’ingiustizia sociale, alla calunnia, ai pettegolezzi, alle menzogne”. Potevano mancare i riferimenti a calunnie, pettegolezzi, menzogne? Si potrebbe qui osservare che, questo sì, è un riferimento perlomeno sospetto di essere una vera e propria ossessione.
. “I grandi pastori danno alla gente molta libertà. Il buon pastore sa condurre il suo gregge senza asservirlo a regole che lo mortificano”: anche questa ci pare grossa. E’ come dire che, stringi stringi, la dottrina cattolica in materia sessuale è tutta ormai da buttare, parte di un ‘clericalismo’ che ‘porta all’ipocrisia’.
Caro padre Spadaro, abbiamo letto e riletto la registrazione integrale dei colloqui papali in Mozambico e in Madagascar. E, a proposito del sesto comandamento, ci pare che quanto detto da papa Francesco possa lasciar prefigurare una sua messa de facto in quarantena, sostituito con grande strepito di trombe e tamburi da un precetto sui migranti o sull’ambiente (secondo il verbo di santa Greta).
ALTRE CITAZIONI CHE INDUCONO A PENSIERI…
Evangelizzazione e proselitismo (Mozambico, 5 settembre 2019): “Oggi ho sentito una certa amarezza quando ho concluso con i giovani. Una signora mi ha avvicinato con un giovane e una giovane. Mi è stato detto che facevano parte di un movimento un po’ fondamentalista (NdR: Ahi, ahi…un’altra parola che, come clericalismo, indispettisce Jorge Mario Bergoglio…). Lei mi ha detto in perfetto spagnolo: ‘Santità, vengo dal Sud Africa. Questo ragazzo era indù e si è convertito al cattolicesimo. Questa ragazza era anglicana e si è convertita al cattolicesimo’. Ma me lo ha detto in maniera trionfale, come se avesse fatto una battuta di caccia con il trofeo. Mi sono sentito a disagio e le ho detto: ‘Signora, evangelizzazione sì, proselitismo no’. Giusta, sacrosanta bastonata a una cristiana che si era impegnata con successo per concretizzare l’Annuncio della Parola: la prossima volta ci penserà dieci volte, prima di darsi da fare. E’ così che si motiva il cattolicesimo vissuto.
Il cappello a forma di Saturno (Mozambico, 5 settembre 2019): “Il clericalismo ha come conseguenza diretta la rigidità. Non avete mai visto giovani sacerdoti tutti rigidi in tonaca nera e cappello a forma del pianeta Saturno in testa? Ecco, dietro a tutto il rigido clericalismo ci sono seri problemi. Ho dovuto intervenire di recente in tre diocesi per problemi che poi si esprimevano in queste forme di rigidità che nascondevano squilibri e problemi morali”. Questi sono i veri problemi odierni della Chiesa cattolica. Non…. (e potrebbero seguire almeno 20 difficoltà gravi su vari fronti), ma i giovani sacerdoti con cappello a forma del pianeta Saturno. Tutti, ça va sans dire, con “problemi e squilibri morali”. Che esempio mirabile di lucidità nell’analizzare selettivamente i problemi della Chiesa contemporanea!
Populismo e xenofobia (Mozambico, 5 settembre 2019): “La xenofobia e l’aporofobia (NdR: neologismo: avversione verso i poveri) oggi sono parte di una mentalità populista che non lascia sovranità ai popoli. (…) Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato. Mescolare ti fa crescere, ti dà nuova vita. (…) Costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica”. Su tali asserzioni ci sarebbe molto da osservare, a incominciare dalla promozione tutta rose e fiori del ‘meticciato’ e proseguendo con la delirante idea che il populismo odi i poveri. Vorremmo però evidenziare ancora una volta che Jorge Mario Bergoglio associa in maniera ingiustificata xenofobia e populismo (e con ‘populismo’ intende certamente anche il fenomeno leghista). Orbene, la xenofobia è un sentimento di avversione generica e indiscriminata per gli stranieri e per ciò che è straniero: ma gli elettori che ad esempio votano Lega non sono certo nella loro stragrande maggioranza xenofobi, come invece continua a proclamare in maniera volutamente truffaldina il Pensiero Unico. Basta guardarsi un po’ in giro e constatare come si vive quotidianamente in qualsiasi centro della Penisola, dove italiani e stranieri collaborano pacificamente. Gli stranieri (e sono la grande maggioranza) che vivono e lavorano onestamente non hanno niente da temere dagli elettori di Salvini. Il problema semmai è un altro e non c’entra con la xenofobia: il problema è lo straniero al servizio della criminalità (italiana e straniera), che bighellona, pretende, impaurisce, spaccia droga. E questo straniero è prodotto direttamente dalla cosiddetta accoglienza, quella promossa scelleratamente (… ma il business è business e i taxi del mare rendono… ) anche da una parte della Chiesa. Altro che fare prediche sul populismo!
P.S. Venerdì 27 settembre 2019 sono ripresi i cosiddetti ‘Fridays for Future’, sponsorizzati in prima linea anche dal quotidiano ex-cattolico Avvenire (per l’occasione si è vestito di verde nella versione online). Sulle manifestazioni svoltesi in tutto il mondo ha voluto dire la sua anche padre Enzo Fortunato, attuale direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Nel comunicato si legge tra l’altro: “Siamo chiamati a sostenere e incoraggiare i giovani che stanno dimostrando pacificamente in tutte le piazze del mondo i valori che papa Bergoglio ha espresso nella Laudato sì. Sono certo che il Santo di Assisi sarebbe stato al loro fianco a manifestare”. E così anche san Francesco è stato arruolato ufficialmente dai suoi a fianco della pupazzetta svedese, testimonial perfetta della lobby con enormi interessi finanziari che la manovra. Avvenire sabato ha pubblicato un’intervista a santa Greta di oltre mezza pagina. Non è che nella prossima occasione ce ne possa proporre una anche a san Francesco (quello arruolato, magari per intercessione di padre Fortunato….visto il cognome)?