CONCISTORO SULLA FAMIGLIA: ELOQUENTE IL SALUTO PAPALE -di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 20 febbraio 2014
Si è aperto giovedì 20 febbraio in Vaticano il Concistoro sulla famiglia: 150 i cardinali presenti. Nel saluto papa Francesco evidenzia la pastoralità dell’incontro. L’ampia relazione del cardinale Kasper, fondata su Bibbia e teologia, comprende anche un capitolo sulla pastorale che accompagna i divorziati risposati. Nulla a proposito di unioni tra persone dello stesso sesso.
L’atteso Concistoro sulla famiglia - inteso come stimolo importante in vista del Sinodo dei vescovi dell’ottobre prossimo – si è aperto in Vaticano la mattina di giovedì 20 febbraio. Circa 150 i porporati presenti. Dopo la recita dell’Ora Terza e la breve introduzione del cardinale decano, Angelo Sodano (la sfida della famiglia è “da affrontare con una visione di fede e di speranza”), papa Francesco ha rivolto importanti parole di saluto agli astanti.
- Il testo del saluto papale
Carissimi fratelli,
vi saluto cordialmente e ringrazio con voi il Signore che ci dona queste giornate di incontro e di lavoro comune. Diamo il benvenuto in particolare ai confratelli che sabato saranno creati cardinali e li accompagniamo con la preghiera e l’affetto fraterno. Ringrazio il cardinale Sodano per le sue parole.
In questi giorni rifletteremo in particolare sulla famiglia, che è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra; e così la famiglia rappresenta nel mondo come il riflesso di Dio, Uno e Trino.
La nostra riflessione avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. Facciamolo con profondità e senza cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro. La famiglia oggi è disprezzata, maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà.
Ringraziamo il cardinale Walter Kasper per il prezioso contributo che ci offre con la sua introduzione.
Grazie a tutti e buona giornata!
- Qualche osservazione sul testo di papa Francesco
E’ indubbiamente - come ha ben evidenziato padre Lombardi nel suo briefing meridiano in Sala Stampa – un testo importante, che contiene parole “lungamente pensate dal Papa ed enunciate in modo preciso”. Esse “dicono un’impostazione, un orientamento, un’attesa del Papa per il lavoro di questi giorni”.
. Nel saluto Francesco parla di “incontro e lavoro comune”, ribadendo come ogni decisione in materia di famiglia vada presa solo dopo aver ascoltato – in sede collegiale - il maggior numero possibile di stimoli/osservazioni.
. Il Papa rileva poi che la riflessione sarà “in particolare” sulla famiglia, una specificazione che lascia la possibilità teorica anche di comunicazioni su altri argomenti, magari su quelli (economico-amministrativi) su cui si è chinato nella prima parte della settimana il Consiglio degli otto cardinali.
. Riprendiamo il filo del tema principale: la famiglia “è la cellula fondamentale della società umana”. Fin dal principio ha goduto della benedizione del Creatore “sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra”: non è la prima volta che Jorge Mario Bergoglio, da Papa, lo afferma. Però, in tempi come i nostri, ri-specificarlo non denota certo un’ossessione, ma una pura e semplice necessità.
. Il Papa esalta poi “la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana”: si conferma qui l’approccio pastorale positivo, fondato sull’evidenza data alla bellezza di famiglia e matrimonio. Francesco, come è noto, non ama l’approccio ‘di piazza’ (salvo quello 'controllato' di piazza San Pietro)- pur sempre scelta di pubblico impegno spesso a rischio di conseguenze personali pesanti, testimonianza cristiana e umana visibile da tutti - che genera inevitabilmente delle contrapposizioni. Grandioso in tale ambito di testimonianza pubblica l’esempio della Manif pour tous in Francia, la cui vivacità persistente e massiccia ha consigliato Hollande a non insistere per il momento sulla sua rivoluzione antropologica (forse, chissà, anche a seguito della recente visita di Stato in Vaticano).
. La riflessione rossoporpora dovrà essere sulla teologia della famiglia, ma anche sulla “pastorale da attuare nelle condizioni attuali”: qui i modi possono essere diversi, molto diversi tra loro. Restiamo in attesa.
. Sempre a proposito di ‘pastorale’ papa Francesco invita a non “cadere nella ‘casistica’, perché farebbe inevitabilmente abbassare il livello del nostro lavoro”. Che significa ‘casistica’? è stato chiesto a padre Lombardi. Risposta del portavoce della Santa Sede: “Frammentazione del discorso su situazioni troppo particolari”. Par di capire su ‘casi’ estremi. Quando un caso sia considerato ‘estremo’ non è però ben chiaro.
. Segue nel saluto una constatazione chiara e netta di papa Francesco: “La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata”. E qui non ci sono dubbi o perplessità da avanzare.
. Infine un altro passo ‘forte’ sulla famiglia: “Quello che oggi ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità”. Quel ‘futuro’ rimanda certo alla famiglia feconda, ai figli che garantiscono la sopravvivenza della società. Poco prima il Papa aveva ricordato anche che la famiglia è “fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita”.
- La relazione del cardinale Walter Kasper
Al saluto papale è seguita l’ampia relazione introduttiva del cardinale Walter Kasper, che è durata circa due ore e ha comportato che gli interventi liberi in mattinata fossero solo due (mentre scriviamo è in corso il dibattito pomeridiano, che proseguirà venerdì e che vede iscritti già decine di porporati). La relazione, ha detto padre Lombardi, non è disponibile al momento, essendo riservata prima di tutto all’ascolto dei porporati.
Tuttavia il portavoce vaticano ha cercato di ridare struttura e contenuti principali del testo letto in italiano dal porporato tedesco, proveniente cioè da un’area tradizionalmente in ebollizione sui temi d’attualità più delicati come la pastorale per vita e famiglia.
La relazione del presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani (nella sua esperienza è dunque compreso anche l’ascolto e il dialogo con le realtà protestanti e ortodosse) è apparsa “in grande sintonia” con il saluto papale. Per padre Lombardi, la relazione – “fondata teologicamente su una prospettiva molto ampia” – “si colloca come un’ouverture nel cammino verso il prossimo Sinodo, nella speranza che alla fine il Sinodo ci doni una sinfonia”. Il cardinale Kasper riflette dapprima sulla famiglia “nell’ordine del creato”, in prospettiva biblica (citando anche il “Dio li creò maschio e femmina”); passa alle “strutture del peccato nella vita della famiglia”; successivamente si occupa della famiglia “nell’ordine cristiano della Redenzione” (citati i Vangeli e san Paolo); la famiglia è poi considerata come “Chiesa domestica”, luogo di incontro comunitario. Il quinto capitolo è dedicato ai divorziati risposati: il testo di Kasper – ha rilevato padre Lombardi – “è molto ampio” e l’argomento è trattato “in modo differenziato”. Si tratta – e il compito è difficile – di cercare di “tenere insieme il binomio inscindibile della fedeltà alla Parola di Gesù e della misericordia”, che si esprime nella “Chiesa che accompagna”. Nel capitolo si parla anche della validità del matrimonio (citato qualche passo antico del cardinale Joseph Ratzinger), di un approccio “al di là del rigorismo e del lassismo” che cerchi di conciliare dimensione giuridica e dimensione pastorale, della possibilità che “la via del Sacramento della Penitenza sia cammino valido per una soluzione del problema”. Tale via, riteniamo, sarà certamente perorata da diversi cardinali dell’Europa centro-settentrionale.
Nella relazione di Walter Kasper non ci sono invece riferimenti (almeno padre Lombardi non ne ha notati) alle problematiche derivate dall’unione tra due persone dello stesso sesso. Può darsi però che qualche cardinale sempre dell’area geografica citata sollevi il tema nel dibattito, data anche la sua presenza nel controverso ‘Questionario’ sulla famiglia, i cui risultati saranno posti all’attenzione lunedì 24 e martedì 25 febbraio del Consiglio della Segreteria del Sinodo, con i suoi 15 membri.