PAPA/ORDINI RELIGIOSI: TANTE VOCAZIONI? QUALCOSA NON TORNA… - di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 febbraio 2017
Affermazioni che faranno discutere nelle anticipazioni, uscite giovedì 9 febbraio, della trascrizione - da parte del direttore de ‘La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro - . del colloquio intessuto da papa Francesco il 25 novembre scorso in Aula Nervi con i superiori generali di Ordini e Congregazioni religiose.
Tanti gli argomenti di cui ci si potrebbe occupare in questi giorni, primo fra tutti (oltre naturalmente alla sua gravità) la dimensione numerica del fenomeno degli abusi sessuali da parte di consacrati: quando, come in Australia, vengono coinvolti sette sacerdoti su cento, è difficile continuare a parlare di qualche caso qua e là, casi singoli insomma. E anche in Italia appare gravissimo il fatto che talvolta (e forse più, come sta emergendo dalle tristi cronache) non ci si sia premurati in ambito ecclesiastico di avvertire sulla pericolosità sociale di chi magari era stato dismesso dallo stato clericale proprio per pedofilia. Una vera vergogna che non giova certo alla buona immagine della Chiesa anche nella Penisola.
Per passare a tutt’altro argomento si nota in queste settimane un fiorire della satira più o meno raffinata su papa Bergoglio. In rete si può reperire ad esempio una finta prima pagina de “L’Osservatore Romano” (oggettivamente tanto elegante quanto pungente), riguardante un’auspicata risposta papale ai Dubia cardinalizi su alcuni punti dell’Amoris laetitia (“Ha risposto!” il titolo d’apertura, condito tra l’altro dalle reazioni – inventate – del card. Kasper, di padre Spadaro, di Lucetta Scaraffia e del fintamente promosso cardinale Pio Vito Pinto). Ci sono poi state altre ‘pasquinate’ più terre à terre: i duecento manifesti affissi sabato 4 febbraio sui muri del centro di Roma, i molti fotomontaggi di papa Francesco nelle vesti di Gran Maestro dell’Ordine di Malta o di strani attacchini dei manifesti stessi…
Domani invece ricorre la ‘Giornata del ricordo’, in memoria degli oltre diecimila italiani infoibati dalle milizie comuniste di Tito dal 1943 al 1946 e degli oltre trecentomila italiani che dovettero abbandonare successivamente le terre di Istria e di Dalmazia per fuggire dal nuovo regime jugoslavo. Un fatto vero, enorme, tragico, rimosso per decine di anni per interessi divergenti ma convergenti da buona parte dell’istituzionalità italiana (la DC non voleva rovinare i rapporti economici con la Jugoslavia di Tito, il PCI non voleva dispiacere al compagno ideologico dell’altra sponda dell’Adriatico né fare autocritica per la collaborazione prestata in taluni casi dagli stessi militanti italiani). Di foibe e di esodo istriano abbiamo riferito più volte in questo stesso sito www.rossoporpora.org .
Stamattina però sono state pubblicate dal ‘Corriere della Sera’ alcune anticipazioni del colloquio che papa Francesco ha avuto in Aula Nervi il 25 novembre 2016 con 140 superiori generali di Ordini e Congregazioni religiose maschili, al termine della loro Assemblea generale. Il testo è stato raccolto da padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica’, che lo pubblica nel numero 4000 del quindicinale gesuitico.
Di seguito qualche stralcio significativo (che fornirà tanti spunti per ulteriori dibattiti) riguardante in particolare le vocazioni nella vita religiosa.
Critiche: È bene essere criticato, a me piace questo, sempre. La vita è fatta anche di incomprensioni e di tensioni. E quando sono critiche che fanno crescere, le accetto, rispondo.
Contrazione della vita religiosa: Certo, è vero che c’è una diminuzione delle forze della vita religiosa in Occidente. Certamente è collegata al problema demografico. Ma è anche vero che a volte la pastorale vocazionale non risponde alle attese dei giovani. Il prossimo Sinodo ci darà idee. La diminuzione della vita religiosa in Occidente mi preoccupa.
Attenti a certi nuovi Istituti religiosi…: Ma mi preoccupa anche un’altra cosa: il sorgere di alcuni nuovi Istituti religiosi che sollevano alcune preoccupazioni. Non dico che non debbano esserci nuovi Istituti religiosi! Assolutamente no. Ma in alcuni casi mi interrogo su che cosa stia accadendo oggi. Alcuni di essi sembrano una grande novità, sembrano esprimere una grande forza apostolica, trascinano tanti e poi… falliscono. A volte si scopre persino che dietro c’erano cose scandalose.
… soprattutto a quelli ‘restaurazionisti’…: Ci sono piccole fondazioni nuove che sono davvero buone e che fanno sul serio. Vedo che dietro queste buone fondazioni ci sono a volte anche gruppi di vescovi che accompagnano e garantiscono la loro crescita. Però ce ne sono altre che nascono non da un carisma dello Spirito Santo, ma da un carisma umano, da una persona carismatica che attira per le sue doti umane di fascinazione. Alcune sono, potrei dire, «restaurazioniste»: esse sembrano dare sicurezza e invece danno solo rigidità.
Tante vocazioni? C’è da preoccuparsi! : Quando mi dicono che c’è una Congregazione che attira tante vocazioni, lo confesso, io mi preoccupo. Lo Spirito non funziona con la logica del successo umano: ha un altro modo. Ma mi dicono: ci sono tanti giovani decisi a tutto, che pregano tanto, che sono fedelissimi. E io mi dico: «Benissimo: vedremo se è il Signore!».
I ‘pelagiani’ no, niente crociati! :Alcuni poi sono pelagiani: vogliono tornare all’ascesi, fanno penitenze, sembrano soldati pronti a tutto per la difesa della fede e di buoni costumi… e poi scoppia lo scandalo del fondatore o della fondatrice… Noi sappiamo, vero? Lo stile di Gesù è un altro. Lo Spirito Santo ha fatto rumore il giorno della Pentecoste: era all’inizio. Ma di solito non fa tanto rumore, porta la croce. Lo Spirito Santo non è trionfalista. Lo stile di Dio è la croce che si porta avanti fino a che il Signore non dice «basta». Il trionfalismo non va bene d’accordo con la vita consacrata. Dunque, non mettete la speranza nel fiorire improvviso e massiccio di questi Istituti.