‘L’IMPEGNO’ A RADIO 24 – RUBRICA ‘OLTRETEVERE’ DI DON WILLY VOLONTE’ – domenica 12 maggio 2013
In questi giorni anche sulla nostra Radio vengono pubblicizzate le richieste di devolvere il 5 × 1000 o l'8 × 1000 della tassazione ad Enti sociali e Chiese. Anche la Chiesa cattolica lo fa con il conseguente scontento di qualcuno che afferma che la Chiesa cattolica in Italia ha già dei privilegi. Obietta a questa affermazione il giornalista Giuseppe Rusconi, uno svizzero di Lugano, esperto di cose vaticane. Ha pubblicato recentemente un interessante volume dal titolo: l'Impegno, Rubbettino editore, ben documentato e oggettivo nell’analisi. Rusconi descrive come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno. La conclusione dell’accurata indagine con numeri e cifre è che il mondo cattolico tiene in piedi mezza Italia e per di più a spese proprie, facendo risparmiare allo Stato un sacco di soldi. Come? La Chiesa in Italia è ancora Chiesa di popolo, vicina ai bisogni della gente, sa intercettare prima ancora dello Stato le tempeste in arrivo. Se lo Stato ne prendesse coscienza si troverebbe ad avere nella Chiesa una preziosa alleata anche quando, da sapiente madre, tira le orecchie allo Stato sordo e ripiegato su orientamenti ideologici che minano il tessuto sociale specie quando si tratta di famiglia, educazione, scuola. Anche il Cardinale di Milano Angelo Scola si trova su questa linea di pensiero. Il Cardinale ha affermato chiaramente, durante la tradizionale marcia verso il Duomo di circa 30.000 partecipanti (allievi, genitori, insegnanti) delle Scuole non statali, largamente di matrice cattolica: <<Non si uscirà da questa crisi che attanaglia l'Europa senza prendere sul serio il problema dell'emergenza educativa. Ma dire educazione significa coniugare inevitabilmente la parola libertà. Appunto la libertà di educare! Senza libertà non c'è educazione. E allora occorre dare alla famiglia l’aiuto per educare i loro figli secondo le loro convinzioni e i loro principi. Perché, ha continuato Scola, non è pubblico (cioè di tutti) solo ciò che è statale, ma è pubblico è ciò che nasce dalla società, dal popolo, per il bene di tutti». In Italia dove la laicità dello Stato è forse garantita ancor più che nella laicissima Francia, non è ancora riuscita a fare questo passo, eppure in Francia si è trovato un accordo tra pubblico e privato, tra Chiesa e Stato.