“L’IMPEGNO” AL CONVEGNO DI CATANZARO SULLE OPERE DI MISERICORDIA
Giovedì 19 settembre 2013 il bel Teatro Politeama di Catanzaro (gremito di oltre seicento persone) ha ospitato il Convegno di apertura dell’anno pastorale della locale arcidiocesi. Il tema scelto? “La misericordia e le sue opere”, particolarmente attuale considerati sia gli stimoli in tal senso di papa Francesco che il momento economico drammatico che colpisce l’Italia intera, in cui pure la già storicamente precaria condizione meridionale si è ulteriormente aggravata. In tale contesto l’arcivescovo monsignor Vincenzo Bertolone, che - dopo i saluti delle autorità - ha aperto il Convegno con una prolusione ricca di stimoli per un approccio più umano alla realtà a volte dolorosa della vita quotidiana, ha voluto inserire anche la presentazione de “L’impegno”. Altri relatori don Antonio Sciortino (direttore di ‘Famiglia cristiana’, che ha svolto un’analisi non edulcorata del momento sociale italiano), il biblista don Edoardo Palma (“La misericordia: sigillo del vero uomo e del cristiano autentico”, con molti richiami alle Scritture), il biblista don Angelo Fusto (analisi dettagliata dei diversi significati legati alla parola misericordia), il direttore della Caritas diocesana don Pino Piraino. Il Convegno, moderato con cuore e sapienza da don Mimmo Battaglia (presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche), è stato chiuso ancora dall’arcivescovo con la lettura comunitaria di una sua preghiera in cui si chiede al Signore di “dilatare i nostri cuori al fuoco ardente della tua misericordia”.
Nel suo intervento Giuseppe Rusconi ha dapprima ricordato alcuni giudizi indignati o sprezzanti diffusi non solo sul web a proposito di Vaticano, Chiesa italiana, denaro e sudditanza dei politici. Giudizi che in questi ultimi mesi sono in parte stati attenuati dal carisma di papa Francesco, percepito come un Papa rivoluzionario, anche se in effetti lo è soprattutto per certe priorità, lo stile di vita, i modi di approccio ai problemi, la vicinanza espressa concretamente a ogni persona umana: non certo sotto l’aspetto dottrinale. Rusconi ha citato come esempio il messaggio inviato dal Papa per la recente Settimana sociale di Torino, in cui è stato ribadito che la famiglia (quella indicata anche nella Costituzione italiana) è la prima società naturale, “il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo e come tale merita di essere fattivamente sostenuta” (qui il relatore ha strappato un applauso a scena aperta quando ha denunciato la pericolosità per la libertà di espressione della legge “contro l’omofobia” in discussione in Parlamento). L’autore de “L’impegno” ha poi spiegato la genesi dell’opera, il suo titolo (‘impegno’ implica l’individuare, il segnalare, il tamponare ove necessario, il dare speranza, l’accompagnare chi è in difficoltà), i suoi obiettivi, i suoi contenuti, lo stile utilizzato, le difficoltà riscontrate nella redazione, connesse queste ultime a una quantificazione economica precisa del servizio sociale reso dalla comunità cattolica a chi vive in Italia. Si sa che il volontariato privilegia il fare, l’aiutare subito, al calcolo dei costi economici. Giuseppe Rusconi ha anche evidenziato che ‘L’impegno’ è un libro scritto non da un teologo, non da un economista, ma da un giornalista cattolico senza altra etichetta che ha indagato – senza pretendere di essere esaustivo - sull'enorme dimensione della rete di accompagnamento (caritativo, educativo, scolastico, sanitario) allestita dalla Chiesa in Italia, attraverso i suoi variegati e molteplici enti e associazioni. La serata si è poi chiusa nel calore di una cena calabrese, in cui ai convitati è stata data la possibilità (ben utilizzata) di gustare i sapori squisiti di una terra accogliente.